Cimitero, il Tar annulla l'aggiudicazione del project financing e condanna il Comune al pagamento di 10mila euro

Tomasicchio contro tutti: «Il provvedimento fu votato nonostante le illegittimità evidenziate in Consiglio»

giovedì 13 dicembre 2018
Il consigliere Tomasicchio ritorna a puntare il dito contro l'Amministrazione Bottaro. Questa volta oggetto d'indagine è l'appalto del project financing per il cimitero comunale, aggiudicato per 26 milioni di euro a fronte di 10 milioni a base di gara, aggiudicazione poi annullata, nei giorni scorsi, con una sentenza del Tar.

«In data 18 maggio 2016 – dichiara il consigliere indipendente - il sottoscritto aveva presentato una interrogazione all'Amministrazione chiedendo chiarimenti sull'appalto del project financing per il cimitero comunale. Risposte nessuna. Il 17 gennaio 2018, in Consiglio Comunale, il sottoscritto aveva nuovamente posto alcuni altri interrogativi sulla legittimità della procedura di gara, che presentava aspetti particolarmente opachi ed in quella sede aveva anche invitato i consiglieri della maggioranza a riflettere sulle conseguenze che avrebbe prodotto, in danno della città, il loro cieco modo di approvare le delibere. Risposte: nessuna. Eppure, si trattava di un appalto che aveva un importo a base di gara di 10 milioni di euro: come aveva fatto il Comune ad aggiudicarlo per 26 milioni? E se il Disciplinare di gara prevedeva (a pena di esclusione) che si potessero costruire solo 6.000 loculi e 2.000 ossari, come aveva fatto il Comune ad aggiudicarlo, concedendo all'impresa di realizzare ben 9.557 loculi e 6.623 ossari, in aperta violazione del Disciplinare di gara?

E come aveva potuto il Comune (compreso il Consiglio Comunale attuale, che ha ratificato proprio queste violazioni di legge) approvare una variante al Piano Regolatore del Cimitero al solo fine di consentire questa aperta violazione ? Ed è un caso che, proprio in quel periodo, la Giunta avesse approvato una delibera che aumentava il costo dei principali servizi cimiteriali, in modo da aggiungere profitto al profitto?».

Poi, la svolta. «Finalmente, nei giorni scorsi, il Tar Puglia, censurando pesantemente l'operato del Comune di Trani, ha annullato l'aggiudicazione che il Comune stesso aveva disposto in favore di una impresa, condannando anche al pagamento delle spese legali per più di diecimila euro complessivi. Il Tar, nella sentenza n. 1559/2018 della Prima Sezione, ha tra l'altro affermato che il progetto presentato dall'impresa aggiudicataria: "in spregio al già citato art. 9 del Disciplinare, costituiva variante al Piano Regolatore Generale Cimiteriale" ed avrebbe consentito "rilevanti margini di profitto privato ottenibili dalla finanziarizzazione a fini di profitto privato della pubblica esigenza di sepolture della comunità tranese" se la questione non fosse stata portata al giudizio del Tar Puglia.

Sicché, nell'operato del Comune di Trani "si ravvisano macroscopici elementi di illogicità, arbitrarietà, irragionevolezza e travisamento dei fatti". Il Tar, tra le altre cose, ha pesantemente censurato il fatto che, per poter aggiudicare l'appalto all'impresa prescelta, il Comune avesse dovuto addirittura adottare una variante al Piano Regolatore: cosicché questa impresa, invece che essere esclusa dalla gara, si è vista addirittura appositamente approvata una variante ad hoc! Inoltre, il Tar ha persino evidenziato "una inusuale consonanza di sforzi difensivi", nel corso della causa, tra difensore del Comune e difensore dell'impresa aggiudicataria: affermazione particolarmente inquietante ed assolutamente insolita se fatta da un Tribunale Amministrativo in una sua sentenza».

«Questo - conclude Tomasicchio - è il modo di procedere dell'Amministrazione Bottaro e della sua maggioranza, questo è il comportamento irresponsabile anche dei consiglieri comunali che hanno votato siffatto provvedimento, nonostante qualcuno avesse ripetutamente loro sottolineato in Consiglio l'illegittimità dei tanti provvedimenti portati e votati: ma questa non doveva essere l'Amministrazione delle competenze e della trasparenza?».