Commissioni consiliari deserte: alla faccia della "partecipazione"

Rinviato il discorso su Regolamento di contabilità e Garante dei detenuti per forfait

giovedì 16 aprile 2020 8.17
A cura di Giovanni Ronco
In un periodo in cui ci sarebbe bisogno di un minimo di "normalita', in un periodo in cui la politica, specie locale, dovrebbe far sentire la sua vicinanza ai cittadini, ecco che, convocata dal Presidente del consiglio Ferrante, una Commissione consiliare dopo un mese e mezzo, ecco che quest'ultima va quasi deserta con cinque soli partecipanti. Di questi, uno solo dell'opposizione, Pasquale De Toma.

L'altro ieri era prevista la riunione della Commissione agli Affari istitizionali, composta da tutti i capigruppo. Di solito mi sono occupato poco di queste riunioni, a meno che non ci fossero retroscena importanti o dichiarazioni "bollenti", riguardanti anche altre questioni che esulavano, magari, dai punti all'ordine del giorno e di cui vi ho sempre tempestivamente tenuto al corrente: uno sfogo per un mancato favore ricevuto dal sindaco per la sistemazione di qualche parente, magari in qualche municipalizzata, il grugno per la mancata nomina ad assessore, magari soprattutto quello di rappresentanza, l'impazienza per il ritardo del proprio revisore dei conti, magari tutti in capo, parenti, assessori o revisori, a consiglieri che si pongono sul pulpito per farci la morale.

Spiace sapere dunque che anche in occasione di una circostanza, in attesa del Consiglio comunale a distanza, in videoconferenza, in una ghiotta opportunita' per dimostrarsi politici partecipi e vicini ai cittadini, e per una commissione per la quale si sarebbero rispettate le distanze e tutte le misure di sicurezza, pur in presenza, i consiglieri d'opposizione non si sono visti, tranne De Toma. Proprio quell'opposizione che chiede "partecipazione", spiace dirlo, e' mancata all'appello. Si sarebbe parlato del Regolamento di contabilita' e del Garante dei detenuti, con, all'occorrenza, riferimenti ad altri temi. Ma i consiglieri hanno abdicato al loro ruolo istituzionale, magari per stare a casa e fare politica sui social, cercando di raggranellare like ( pochi ), invece di fare il proprio dovere.