Dopo oltre quarant'anni chiude la "sezione blu" del carcere di Trani

I detenuti trasferiti in un nuovo padiglione

martedì 20 ottobre 2020 12.37
A cura di Stefania De Toma
La chiamavano "sezione blu" per via dell' azzurro che ricopre pareti e inferriate, forse un'idea di cielo per i detenuti in regime di massima sicurezza cui un tempo era destinata. Le accese proteste del mese scorso da parte di dipendenti e sindacati hanno evidentemente contribuito a accelerare la chiusura di una situazione da tempo non più degna di una società civile.

"Una vergogna", per il Garante pugliese per i diritti dei detenuti, Piero Rossi, che ha annunciato il definitivo allontanamento dalla dimensione di l'umanità e degrado di quella struttura, con celle troppo piccole e bagni a vista, in condizioni di assoluta precarietà igienica e sanitaria, annientando decisamente la dignità di trattamento dei detenuti.

Questi ultimi saranno trasferiti in un nuovo padiglione, attiguo alla struttura penitenziaria, i cui lavori sono appena terminati.

La struttura penitenziaria di Trani nacque come supercarcere di massima sicurezza ma oggi non ha più quella funzione; la sezione blu sarà destinata a una ristrutturazione totale nel prossimo futuro.

I dettagli delle novità relative al carcere di Trani e ad altre strutture penitenziarie pugliesi, anche con nuovi servizi sanitari dedicati ai detenuti, saranno al centro di un webinar moderato dallo stesso Rossi il 22 ottobre, alle 12.00, con gli interventi del governatore Michele Emiliano, del presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, del provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e la Basilicata, Giuseppe Martone, del direttore del Dipartimento regionale Salute, Vito Montanaro, del dg della Asl Bat, Alessandro Delle Donne e del direttore del carcere di Trani, Giuseppe Altomare.