Due anni dal primo caso Covid a Trani: ripercorriamo le emozioni della famiglia del paziente n.1

Il messaggio di ringraziamento inviato al dirigente medico della Asl Bt, Patrizia Albrizio

venerdì 4 marzo 2022 12.40
A cura di Lucia De Mari
Due anni son trascorsi, e milioni di tamponi, vaccini, ricoveri, vittime e guariti. Ma il 4 marzo del 2020 tutto cominciò anche qui da noi: il primo caso Covid della sesta provincia arrivò a Trani con il volto di Carlo Crescente. La sua storia, con il lieto fine della guarigione, è ormai nota. Ma è importante sottolineare anche situazioni e profili come quelli di chi ha vissuto insieme a lui questa terribile esperienza: la sua famiglia.

E così oggi, a due anni da quella data non solo simbolica per questo territorio, vogliamo ricordare quel periodo con le parole di Anna Maria De Chirico, moglie di Carlo Crescente, con il messaggio di ringraziamento che la stessa inviò alla dott. Patrizia Albrizio, dirigente medico della Asl Bt che in quelle terribili giornate (ma non soltanto) curò ogni caso con grande trasporto. Un messaggio in cui traspare tutto il senso di angoscia per un verso e di liberazione per altro verso, l'uscita da un tunnel fisico e psicologico, che ancora oggi purtroppo per molti non è terminato in un mondo sconvolto da nuove ferite.

"Non so alla fine di tutta questa storia cosa rimarrà nel nostro cuore, qualche graffio, uno strappo, qualche cerottino come dico ai bimbi...so solo che guarderò oltre la mia porta bianca di casa e guarderò con occhi diversi il mondo che c è fuori: i miei vicini,quelli forti, quelli dei bigliettini sotto la porta e i cornetti sul pianerottolo,quelli che dietro un saluto veloce e a volte distratto mai ti saresti aspettato essere cosi solidali; gli amici quelli veri,quelli che "io ci sono" è più forte della paura; i miei genitori, che per la prima volta mi hanno mostrato il loro lato debole e che a volte ho dovuto io rincuorare con tutta la tenerezza che solo un figlio può...e poi c è Lei, c'è la mia dottoressa preferita,quella che non vedo l' ora che mi chiami,che si prende cura del mio fisico ma soprattutto della mia anima ammaccata,quella che parlarci lava via con alcol e varichina tutta la tristezza e la stanchezza che a volte vuole prendere il sopravvento.

C'è la sua voce forte ma tranquilla con la quale ti accarezza come una sorella, una mamma, che ti chiama anche quando non deve farlo per forza per lavoro e quei minuti a chiacchierare anche così della vita oltre la mia porta bianca,diventano per me ore...ore bellissime e spensierate dove mi sembra di essere tornata una persona qualunque,di una città qualunque ma solo un po' più fortunata. Fortunata e onorata di averLa incontrata in questo impensabile pezzo della mia vita. Grazie".