Ex discarica, Oikos: «La cittadinanza rischia di perdere l'importante finanziamento di 7 milioni»

L'associazione chiede trasparenza nei provvedimenti e comportamenti

lunedì 14 novembre 2022 16.56
«Il sindaco di Trani annuncia propositi di dimissioni nel caso in cui non dovesse riuscire a portare a termine il percorso politico-amministrativo di riconversione dell'ex distilleria Angelini in parco urbano costiero, da lui stesso denominato "seconda villa sul mare". Non ritiene, tuttavia, di far sapere alla cittadinanza che rischia di perdere l'importante finanziamento regionale di 7 milioni di euro per la chiusura definitiva dell'ex discarica comunale se entro il 31 dicembre prossimo non sarà bandita la relativa gara di appalto». Lo scrive in una nota l'associazione Oikos.

«A questo punto il Comune di Trani pone in essere una serie di attività per tentare di salvare il salvabile: è così che l'ufficio tecnico, nella persona del Responsabile del Procedimento e del suo dirigente validano il progetto definitivo per la chiusura definitiva della discarica di Trani nonostante il parere NON CONFORME emesso dalla società incaricata sul medesimo progetto.

Cionondimeno, di per sé già abbastanza anomalo, il responsabile del procedimento ha disposto di dar corso alla procedura di gara per l'affidamento del progetto esecutivo e la realizzazione delle opere per la chiusura definitiva dei primi due lotti della nostra discarica. Una procedura davvero senza precedenti!

Il Comune di Trani intenderebbe procedere, stando a quanto si apprende dalle determine pubblicate, alla sottoscrizione del relativo contratto solo quando la Regione avrà rilasciato l'Autorizzazione Integrata Ambientale e nel caso in cui questa fosse negativa o dovesse contenere prescrizioni tali da stravolgere l'impostazione del progetto definitivo, non si procederà alla sottoscrizione del contratto e verranno rimborsate le spese sostenute per la partecipazione alla gara.

La società Akkad che ha verificato il progetto definitivo per le opere di chiusura dei lotti I e II della discarica in contrada Puro Vecchio ha dichiarato la "NON CONFORMITA" perché allo stato non risulta concluso il procedimento amministrativo in atto presso la Regione Puglia per l'ottenimento dell'Autorizzazione Integrata Ambientale; provvedimento necessario, anzi indispensabile, per tale tipo di attività.

I pareri richiesti e rilasciati dagli Enti coinvolti, quali ARPA e ASL, sono tutt'altro che favorevoli proprio per le ripercussioni sull'ambiente, compresi i rischi di tipo igienico-sanitario e sulla salute pubblica che tale attività comporta.

Anche la procedura di affidamento allo Studio Romanazzi, Boscia e associati s.r.l. del progetto di chiusura definitiva dei tre lotti della discarica sembra alquanto anomala: è stato infatti affidato nell'ambito della procedura di gara per la progettazione e messa in sicurezza della discarica senza che fosse stata espletata una nuova gara.

Il progetto per la messa in sicurezza di emergenza della discarica e il progetto della chiusura definitiva della stessa sono due cose diverse: quindi due affidamenti in uno! I cittadini dovrebbero sapere come sia stato possibile validare un progetto che non ha ricevuto la verifica di conformità e approvare lo schema del bando di gara.

Per inciso si tratta di un appalto di lavori presso quella discarica per la quale ancora oggi pende un procedimento penale per presunto disastro ambientale, per cui l'autorizzazione di cui tutto il procedimento è carente, costituisce importanza strategica e prioritaria. La città di Trani e i suoi cittadini hanno pagato a caro prezzo la cattiva gestione della discarica e ora più che mai è indispensabile la trasparenza dei provvedimenti e dei comportamenti. La violazione di norme in materia ambientale per progetti di tale portata potrebbe avere rilevanza penale».