Ferragosto a Trani: toh, son tornate le bandierine!
Un laboratorio di qualche giorno fa ha fatto riaccendere una gioiosa traduzione
venerdì 15 agosto 2025
19.30
Che bello aver rivisto a Ferragosto una piccola rinascita nel cuore di Trani...
Nel centro storico, ma anche da alcuni balconi agli altri in altre zone della città, sono riapparse ghirlande di bandierine colorate, quasi fosse davvero possibile fare un tuffo nel passato semplicemente alzando gli occhi tra i vicoli festosi. Il lavoro appassionato dell'associazione APS Visit Trani con Cicci Barracchia, che ha organizzato un laboratorio aperto a tutti nei giorni scorsi, ha acceso anche in altri cittadini la voglia di emulazione, portando a una vera e propria gara di creatività e decorazione anche fra chi non aveva mai partecipato.
Un tempo, le bandierine venivano intagliate da carta di recupero, spesso proprio quella con cui si incartava il pesce o il pane, dalle tonalità diverse come il rosa o il grigio, materiali poveri ma ricchi di storia e identità. Il laboratorio di quest'anno ha ripreso questa tradizione, utilizzando foglietti e carte di riciclo, come in un ponte ideale tra passato e presente, tra sostenibilità e artigianato popolare.
Le bandierine, realizzate un tempo con materiali di recupero e con la colla di farina, erano diventate il simbolo di una comunità che faceva festa in modo semplice, focaccia anguria e grigliate, in una celebrazione religiosa che diventa occasione di condivisione anche con una dolce gara all'altarino più bello dedicato alla Madonna assunta in Cielo. Nonostante il temporale e la pioggia, i fili colorati hanno resistito con ostinazione, animando le strade e raccontando, con il loro rumore leggero, quello che emulava le ali degli angeli intorno alla Madonna assunta in cielo, storie condivise e archivi di memoria collettiva.
Questo piccolo ritorno si innesta perfettamente con la nostalgia espressa in due poesie di Antonella Lagioia, con una riflessione amara ma mai definitiva: se da un lato il "Ferragosto di plastica" sembra aver sostituito le emozioni autentiche, dall'altro oggi qualcosa sembra tornare in un bisogno di umanità che stride con le "intelligenze artificiali". Le bandierine, i gesti semplici e la voglia di stare insieme ridanno corpo a tradizioni che si pensava perdute, ricordando che la memoria non è solo nostalgia, ma anche futuro.
...
"Adesso il ferragosto imbandierato
e stinto su, ai poggioli,
trasmesso
implastichito, privo dei miei odori,
estinto in
poche lampadine. I bimbi
gualciti
nei naufragi alla "pleistescion"
gli adulti che, puntando sei fagioli
giocano a carte prima della cena
sfumandosi in un vago ferragosto.
(è "appena-appena-appena-appena" nera
negli
effetti perturbatori
l'aprirsi di uno spazio e d'un tempo lontani
periglioso sbarco marina all'amarena
"La diaspora dei ricordi nelle ali
nelle geografie solitarie della memoria,sogno ZioFranco, Manu,io.
-che storia-
la carta da pacco colorata,la forbice arrotondata,il filo di corda,tesa tra due sedie.
la nonna, il cucchiaio nel pentolino e il giro-giro del mestolino -lento -sul bollore della colla di farina.
Taglia,ritaglia,intaglia trine di cartine.
Da appendere allo spago correndo,per farle asciugare in tempo.ogni giorno
di agosto,dalla prima mattina i fili
delle bandierine
da stendere sul terrazzo prima
dell'Assunta.
il mistero della festa semplice,per noi bambine,poi.
in attesa,guardando in alto e
aspettando il refolo,noi.
Un filino di vento che le muovesse
affinché
nel suono
-come se qualcosa lentamente sbattesse-
molto simile alle ali
di miliardi di angeli,il miracolo avvenisse.
e noi ricordassimo ,a ferragosto .
quei pennuti santi che ,ridendo,si
avviassero e così
traslassero
Maria,ormai morta, in cielo.
E cosi quest'anno a Trani Ferragosto non è stato solo nostalgia, ma il segnale che la memoria, quando viene condivisa e coltivata, può davvero tornare a vivere tra le nostre strade.
Nel centro storico, ma anche da alcuni balconi agli altri in altre zone della città, sono riapparse ghirlande di bandierine colorate, quasi fosse davvero possibile fare un tuffo nel passato semplicemente alzando gli occhi tra i vicoli festosi. Il lavoro appassionato dell'associazione APS Visit Trani con Cicci Barracchia, che ha organizzato un laboratorio aperto a tutti nei giorni scorsi, ha acceso anche in altri cittadini la voglia di emulazione, portando a una vera e propria gara di creatività e decorazione anche fra chi non aveva mai partecipato.
Un tempo, le bandierine venivano intagliate da carta di recupero, spesso proprio quella con cui si incartava il pesce o il pane, dalle tonalità diverse come il rosa o il grigio, materiali poveri ma ricchi di storia e identità. Il laboratorio di quest'anno ha ripreso questa tradizione, utilizzando foglietti e carte di riciclo, come in un ponte ideale tra passato e presente, tra sostenibilità e artigianato popolare.
Le bandierine, realizzate un tempo con materiali di recupero e con la colla di farina, erano diventate il simbolo di una comunità che faceva festa in modo semplice, focaccia anguria e grigliate, in una celebrazione religiosa che diventa occasione di condivisione anche con una dolce gara all'altarino più bello dedicato alla Madonna assunta in Cielo. Nonostante il temporale e la pioggia, i fili colorati hanno resistito con ostinazione, animando le strade e raccontando, con il loro rumore leggero, quello che emulava le ali degli angeli intorno alla Madonna assunta in cielo, storie condivise e archivi di memoria collettiva.
Questo piccolo ritorno si innesta perfettamente con la nostalgia espressa in due poesie di Antonella Lagioia, con una riflessione amara ma mai definitiva: se da un lato il "Ferragosto di plastica" sembra aver sostituito le emozioni autentiche, dall'altro oggi qualcosa sembra tornare in un bisogno di umanità che stride con le "intelligenze artificiali". Le bandierine, i gesti semplici e la voglia di stare insieme ridanno corpo a tradizioni che si pensava perdute, ricordando che la memoria non è solo nostalgia, ma anche futuro.
...
"Adesso il ferragosto imbandierato
e stinto su, ai poggioli,
trasmesso
implastichito, privo dei miei odori,
estinto in
poche lampadine. I bimbi
gualciti
nei naufragi alla "pleistescion"
gli adulti che, puntando sei fagioli
giocano a carte prima della cena
sfumandosi in un vago ferragosto.
(è "appena-appena-appena-appena" nera
negli
effetti perturbatori
l'aprirsi di uno spazio e d'un tempo lontani
periglioso sbarco marina all'amarena
"La diaspora dei ricordi nelle ali
nelle geografie solitarie della memoria,sogno ZioFranco, Manu,io.
-che storia-
la carta da pacco colorata,la forbice arrotondata,il filo di corda,tesa tra due sedie.
la nonna, il cucchiaio nel pentolino e il giro-giro del mestolino -lento -sul bollore della colla di farina.
Taglia,ritaglia,intaglia trine di cartine.
Da appendere allo spago correndo,per farle asciugare in tempo.ogni giorno
di agosto,dalla prima mattina i fili
delle bandierine
da stendere sul terrazzo prima
dell'Assunta.
il mistero della festa semplice,per noi bambine,poi.
in attesa,guardando in alto e
aspettando il refolo,noi.
Un filino di vento che le muovesse
affinché
nel suono
-come se qualcosa lentamente sbattesse-
molto simile alle ali
di miliardi di angeli,il miracolo avvenisse.
e noi ricordassimo ,a ferragosto .
quei pennuti santi che ,ridendo,si
avviassero e così
traslassero
Maria,ormai morta, in cielo.
E cosi quest'anno a Trani Ferragosto non è stato solo nostalgia, ma il segnale che la memoria, quando viene condivisa e coltivata, può davvero tornare a vivere tra le nostre strade.