Fotografia, una giovane curatrice tranese inaugura "Non oltrepassare la linea gialla"

La mostra nel politecnico barese e il piccolo filo rosso con Trani

venerdì 23 maggio 2014 7.48
A cura di Vincenzo Membola
A volte può essere utile allargare la propria visione per raccontare una bella storia. Tre donne, tre amanti della fotografia si sono date appuntamento nell'Aula Magna del Politecnico di Bari per affrontare il tema del "Viaggio in Fotografia" e inaugurare la mostra "Non Oltrepassare la linea gialla", con gli scatti di Aurora Maletik e di Angela Capurso. Terza donna invitata al tavolo, accanto alle autrici, la giovane studentessa tranese Alessia Venditti. Laureata in Storia e Tecnica della Fotografia e studentessa di Beni Culturali presso l'Università di Lecce, ha introdotto il tema della esposizione attraverso un rapido excursus nella storia del tema centrale.

La relatrice, Alessia Venditti
Il viaggio, mito letterario dell'antichità e della modernità (dall'odisseo Ulisse ai viaggi di B. Chatwin), ci ha condotto, guidati dalla relatrice, a un particolare focus dedicato a Nobuyoshi Araki e Lisetta Carmi. Del grande fotografo giapponese, poeta della sensualità, l'opera prescelta è la più emblematica: "Viaggio sentimentale", con evidente riferimento a Laurence Sterne che scardinò il romanzo realistico borghese. Un percorso armonico in cui Tokyo, la città di Araki è descritta caotica e accattivante tra consumismo e spiritualità. Poi si fa rivivere il viaggio in Venezuela di Lisetta Carmi, fotografa genovese da quasi quarant'anni a Cisternino, all'indomani della caduta della dittatura militare (1969). A chiudere una breve carrellata di autori (Tina Modotti, Willy Ronis, Carla Cerati, Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Pablo Picasso e altri) alla ricerca della loro identità, nelle "misurazioni" di paesaggi lontani e interiori, o nelle emozioni condivise fra sguardi di uomini o donne mai viste prima e che non incontreranno mai più.

Un bel percorso d'apertura a una mostra che merita di essere visitata e che ci permette, da concittadini, di fregiarci di un altro talento cittadino.