Frammenti archeologici sotto piazza Longobardi, archiviazione per Pinto

Chiuse le indagini a carico del geometra dell'ufficio tecnico comunale

lunedì 18 novembre 2013 15.39
Su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Trani Luigi Scimè, il giudice per le indagini preliminari Rossella Volpe ha disposto l'archiviazione dell'indagine a carico del geometra dell'ufficio tecnico comunale Saverio Pinto, 64 anni di Trani, accusato della violazione del Decreto Legislativo 42 del 2004, meglio noto come Testo Unico sui Beni Culturali.

La segnalazione della Soprintendenza risaliva alla primavera del 2011 quando in piazza Longobardi, nel corso di alcuni lavori per ridarle nuovo look ed in particolare nel corso della piantumazione di alberi, furono rinvenuti 16 frammenti di beni storico-archeologici. In occasione delle opere, un provvedimento della Soprintendenza previde "la sorveglianza archeologica per tutti gli interventi nel sottosuolo". Disposizione che, per l'accusa, sarebbe stata violata dall'ufficio tecnico, di cui Pinto per quei lavori era responsabile unico del procedimento, direttore dei lavori e coprogettista.

Dopo l'avviso di conclusione delle indagini la difesa (avvocato Florio) ha articolato le proprie argomentazioni, accolte prima dal pm e conseguentemente dal gip, che dunque ha disposto l'archiviazione del fascicolo d'inchiesta. Per la difesa in Piazza Longobardi si stavano eseguendo semplici lavori di "messa a dimora di essenze arboree per arredo urbano" e non di scavo, come invece indicati nel provvedimento che sarebbe stato inosservato. Inoltre la zona del rinvenimento, riferita da un addetto, "è fuori dal piano di calpestio della preesistente Piazza Longobardi". Ed ancora, in un recente passato la Piazza è stata oggetto di altri lavori (alla fogna, alle linee elettriche, alle condotte idriche e del gas) e dunque secondo la difesa "risulta improbabile che i ritrovamenti siano sempre stati nei luoghi dov'è stato praticato l'alloggiamento delle piante".