"Giustizia svenduta": tutto da rifare, si ripartirà da Potenza

Annullate le condanne di primo grado per Michele Nardi e l'ex ispettore del Commissariato di Corato Vincenzo Di Chiaro

venerdì 1 aprile 2022 16.07
Dovrà ripartire da Potenza il processo "Giustizia svenduta": lo ha stabilito questa mattina la Corte d'Appello di Lecce, dichiarando l'incompetenza territoriale ed annullando gli effetti della sentenza di primo grado, e neutralizzando dunque le condanne a vario titolo nei confronti di coloro che erano imputati in quel procedimento.

Come si ricorderà, l'ex Gip della Procura di Trani Michele Nardi era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. L'ipotesi accusatoria nei suoi confronti era di aver garantito esiti processuali favorevoli in diverse vicende giudiziarie in favore di imprenditori coinvolti nelle indagini della Procura tranese in cambio di denaro, gioielli e altri favori. Nel processo di secondo grado a Lecce erano imputati anche l'ex ispettore di Polizia del Commissariato di Corato Vincenzo Di Chiaro (già condannato a 9 anni e 7 mesi), l'avvocato barese Simona Cuomo (condannato in primo grado a 6 anni e 4 mesi), l'ex cognato dell'ex pm Antonio Savasta, Savino Zagaria (4 anni e 3 mesi) e Gianluigi Patruno (5 anni e 6 mesi). Gli atti saranno adesso trasferiti a Potenza per un nuovo processo.