Il Comune apre ai matrimoni civili in dimore storiche

Ci si potrà sposare a Villa Sant’Elia, Tenuta Donna Lavinia e Palazzo Pugliese. Le tariffe: 700 euro nei feriali, 1000 nei festivi e pre festivi

mercoledì 26 giugno 2013 10.34
Con una delibera di giunta, il Comune di Trani ha riconosciuto a 3 dimore storiche cittadine la possibilità di ospitare le celebrazioni dei matrimoni civili. Si tratta di Villa Sant'Elia, di Tenuta Donna Lavinia e Palazzo Pugliese. Fino a poco tempo fa non era possibile celebrare matrimoni civili al di fuori delle sedi comunali salvo il caso, previsto dal codice civile, in cui uno degli sposi, per impedimento giustificato all'ufficio di stato civile o per infermità, si trovi nell'impossibilità di recarsi presso il Comune.

Tuttavia, a seguito di numerose richieste, il ministero dell'Interno ha precisato, con una circolare di giugno del 2007, che i Comuni possono deputare una sala esterna alla casa comunale per la celebrazione di matrimoni, purché l'istituzione di questo ufficio separato sia previsto da una delibera di giunta e che ci sia un carattere di ragionevole continuità temporale nel suo utilizzo.

Negli ultimi tempi alcune amministrazioni comunali, per venire incontro a queste esigenze, hanno avviato progetti mirati a consentire la celebrazione dei matrimoni civili anche al di fuori dei locali comunali, presso dimore storiche o ville di particolare pregio. Il Comune di Lucca ad esempio ha avviato il progetto "Sì in villa. Matrimoni fuori dal Comune", cui hanno aderito 8 antiche residenze storiche. Meglio ancora ha fatto il Comune di Capannori, sempre in Toscana, che ha avviato analoga iniziativa cui hanno aderito ben 14 ville. A Trani si comincia da 3: Villa Sant'Elia, Tenuta Donna Lavinia e Palazzo Pugliese. Le somme dovute per sposarsi (tariffa di 700 euro nei feriali e 1000 euro nei festivi e prefestivi) andranno interamente al Comune per la manutenzione del patrimonio comunale.