Trani, il quadro confuso delle amministrative 2012

Negrogno (FdS) scrive agli ex compagni: «Certe alleanze mi lasciano basito». La provocazione: «Rifondiamo il Partito comunista italiano»

domenica 8 gennaio 2012 15.50
A pochi mesi dalle elezioni, il quadro politico tranese è sempre in perenne divenire. La possibile convergenza di Futuro e Libertà, MpA e Prima di tutto Trani sulla coalizione di Ugo Operamolla (composta da un pezzo di sinistra, un pezzo di centrosinistra e Udc più liste collegate) rompe ulteriormente gli schemi a cui eravamo abituati. Operamolla è davvero un candidato trasversale o intorno a lui si sta formando un'alleanza soltanto per vincere? Se lo chiede Rino Negrogno.

L'esponente della Federazione della Sinistra di Trani (che sostiene la candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrante), scrive una lettera aperta «ai compagni vicini e lontani». «Cari compagni vicini e lontani - scrive Negrogno - non larghe vedute ma orizzonti sconfinati se non abissi. Cari ex compagni, con il centro mi destavate perplessità ma con gli ex fascisti mi lasciate basito. Cosa sono le credenziali di cui s'affannano? Che ci sono persone che non ne abbiano? E a cosa servono le credenziali? Per vincere le elezioni? Come m'importa poco vincere e dovrebbe essere così per voi, compagni rivoluzionari. Per cambiare il mondo non basta vincere ma bisogna volerlo cambiare nello stesso modo».

«Ho il dovere di tentare di salvarvi, cari compagni - scrive Negrogno - devo almeno provarci perché siete stati comunisti o credevate di esserlo. Siete talmente pervasi dalla convinzione di trovarvi sulla strada giusta, talmente folgorati che neanche allearvi con un ex fascista vi fa tentennare? Non vi ponete nessuna domanda sul perché di tanto nuovo amore. Non ci credo. Certo, mi direte che ormai siete illuminati e queste distinzioni poetiche le avete superate in nome del pragmatismo e della vittoria finale. Ma io devo cercare di aprire il vostro cuore. Non starò a dirvi quello che pensa l'ex camerata Fini, non starò a parlarvi del suo partito post-fascista con il quale vuole creare "un'altra destra", del suo orientamento nazional-conservatore-liberale. Non vi starò a ricordare della vecchia alleanza tra Fini, Casini, Bossi e Berlusconi, alleanza disastrosa che ci ha condotto dove ora siamo. Non starò certo a dirvi che non siete il nuovo ma rappresentate in pieno il vetusto modo ed i meccanismi dell'antica politica. Non vi farò notare che anche se vincerete le elezioni e, probabilmente, tutti insieme, le vincerete ma non vi invidio, non andrete lontano, ciononostante vi farò i miei più calorosi auguri. Non voglio neanche ricordarvi cosa avrebbe fatto un Berlinguer o un Pertini nei vostri panni oggi».

Negrogno avanza una proposta. «Visto che a Trani ultimamente se ne vedono delle belle (ospedali scippati, deturpati e rivenduti nelle propagande, suicidi per usura, morti in galera, disoccupati, senzatetto, disperati, affamati, la destra che sa quel che fa la sinistra e se ne compiace, ci va insieme ed altro ancora) faccio una proposta a tutti i compagni vicini e lontani: rimescoliamo le carte, cancelliamo tutto e rifondiamo il partito comunista, il partito dei lavoratori, i precari, i disoccupati, i pensionati, i poveri, quelli senza casa, le persone malate, le persone sole, le persone abbandonate eccetera. Ci sarà qualcuno che vorrà occuparsene? Se il nome vi spaventa o vi evoca lontane nostalgie lo cambiamo. Partito del Popolo o Partito dei Lavoratori oppure Partito contro le ingiustizie sociali. Rimettiamo le cose al loro posto, come fa un genitore, dopo che i bambini abbiano giocato e si siano divertiti e ci siamo divertiti perbacco, rimettiamo le cose dov'erano, a destra a sinistra ed al centro e vediamo, senza pretendere di vincere, senza aspirare ad un posto fisso in politica, senza pensare ai nostri beceri interessi personali, senza fare alleanze che abbiano come unico scopo la vittoria, vediamo di cosa ha bisogno il popolo tranese, se di conservatori, di liberali, di reazionari, di mangiare, di lavorare, di case. Si può fare, non facciamoci convincere che non ci sono più i soldi per gli ospedali, per aiutare le fasce deboli, per le pensioni e per le casa popolari perché se ci sono per pagare calciatori, pseudo artisti alla Rai, dirigenti e direttori, banche, cacciabombardieri che costano quanto un ospedale super attrezzato, possiamo pretenderli per il popolo. Vi scrivo senza presunzione, perché vorrei capirci qualcosa».