Il sorbitolo che uccise Teresa Sunna arrivava da Belfast

Il pm Ruggiero in Irlanda del Nord ricostruisce tutti i passaggi della vicenda. Lo scambio di etichette in un magazzino della Mistral

giovedì 23 agosto 2012 15.14
Il sorbitolo che il 24 marzo scorso a Barletta ha ucciso Teresa Sunna, una ragazza di Trani che si stava sottoponendo a un test delle intolleranze alimentari in un centro medico, è stato scambiato con nitrito di sodio nel magazzino della Mistral di Belfast. E' quanto ha accertato il pm di Trani, Michele Ruggiero, insieme ai carabinieri del Nas direttamente in Irlanda del Nord, dove gli inquirenti italiani sono stati dal 6 all'8 agosto in forza di una rogatoria internazionale.

Gli investigatori hanno ascoltato vertici e dipendenti dell'azienda (la R & D Laboratories, che commercializza i suoi prodotti con il nome di Mistral) e accertato che l'innocuo sorbitolo, proveniente dalla Brenntag di Manchester che l'aveva a sua volta acquistato dalla Cargill di Rovigo, era stato spacchettato proprio a Belfast e confezionato in pacchi da cinque chili. Ma l'etichetta "sorbitolo" è finita su un pacco di letale nitrito di sodio e così è stata venduta su Ebay al centro medico del dottor Ruggero Spinazzola di Barletta.

Il gastroenterologo ne aveva somministrato una dose di cinque grammi ad alcune pazienti il 24 marzo scorso. Teresa Sunna, una commercialista di 24 anni, si era sentita male dopo averlo ingerito ed era morta nel giro di qualche minuto; più fortunate altre due donne, che erano riuscite a vomitarlo in tempo. Accertate le responsabilità della Mistral, il pm Ruggiero ora attende l'informativa finale del Nas prima di mettere nero su bianco le accuse anche nei confronti degli indagati irlandesi. I loro nomi si aggiungeranno a quelli dei tre indagati italiani: oltre al dottor Spinazzola, anche il collega molfettese Mauro Pappagallo e lo spedizionieri Ettore Ciccinelli, che aveva acquistato l'additivo su Ebay usando la sua carta prepagata.