Impianto di recupero del biogas, tutto fermo a sei anni dalla delibera di Consiglio
Si perdono risorse economiche e si inquina l'aria. Scrivono i Verdi di Trani.
giovedì 20 febbraio 2014
15.04
Con la delibera 35 del 28 luglio 2008 il Consiglio Comunale di Trani ha approvato lo schema di convenzione disciplinante patti, modalità e condizioni per l'integrazione del contratto di servizio del 9 maggio 2007 sottoscritto con l'Amiu in relazione alla realizzazione dell'impianto di captazione e recupero del biogas prodotto dalla discarica per rifiuti solidi urbani per i lotti I e II. Con la delibera si revocava una precedente decisione del commissario straordinario che aveva inizialmente affidato la gestione dell'iniziativa all'Amet. Sulla questione hanno diffuso una nota stampa i due esponenti dei Verdi di Trani Michele di Gregorio e Franco Laurora.
«La realizzazione dell'impianto – spiegano i Verdi - era necessaria sia per l'esercizio della discarica sia per evitare finalmente dopo anni che si sprigionassero nell'ambiente circostanze sostanze inquinanti. Ma importante era anche l'aspetto economico considerato che dalla produzione del biogas l'Amiu avrebbe realizzato anche ricavi economici (Royalty) dalla società affidataria del servizio».
Nel giugno 2009 finalmente l'Amiu bandiva la gara per l'affidamento della progettazione esecutiva, della costruzione e della gestione (per un periodo di 15 anni) dell'impianto di captazione del biogas per un costo stimato di costruzione di circa 3 milioni di euro ed un investimento per il periodo di gestione di circa 5 milioni di euro. Alla gara hanno partecipato le società Asja Ambiente, Ladurner e Marcopolo e dopo varie traversie giudiziarie (ricorsi al Tar), pareri pro-veritate affidati dall'Amiu, cambi di Commissione giudicatrice una di queste è risultata vincitrice.
«Dopo 6 anni dalla delibera del Consiglio Comunale di cui quasi due accompagnati dalla nuova-vecchia amministrazione, non è dato sapere a che punto è l'iniziativa con l'unica certezza che la discarica continua a produrre biogas inquinante e che l'Amiu ed i cittadini Tranesi continuano a perdere soldi nella forma dovuta a titolo di royalty. I cittadini Tranesi – concludono i Verdi - si chiedono perciò quanto è costato ad oggi il ritardo dell'Amiu nella realizzazione dell'impianto in forma di mancati introiti a titolo di royalty? Per quanto tempo ancora la discarica continuerà ad inquinare? Di chi sono le responsabilità di tale inerzia?»
«La realizzazione dell'impianto – spiegano i Verdi - era necessaria sia per l'esercizio della discarica sia per evitare finalmente dopo anni che si sprigionassero nell'ambiente circostanze sostanze inquinanti. Ma importante era anche l'aspetto economico considerato che dalla produzione del biogas l'Amiu avrebbe realizzato anche ricavi economici (Royalty) dalla società affidataria del servizio».
Nel giugno 2009 finalmente l'Amiu bandiva la gara per l'affidamento della progettazione esecutiva, della costruzione e della gestione (per un periodo di 15 anni) dell'impianto di captazione del biogas per un costo stimato di costruzione di circa 3 milioni di euro ed un investimento per il periodo di gestione di circa 5 milioni di euro. Alla gara hanno partecipato le società Asja Ambiente, Ladurner e Marcopolo e dopo varie traversie giudiziarie (ricorsi al Tar), pareri pro-veritate affidati dall'Amiu, cambi di Commissione giudicatrice una di queste è risultata vincitrice.
«Dopo 6 anni dalla delibera del Consiglio Comunale di cui quasi due accompagnati dalla nuova-vecchia amministrazione, non è dato sapere a che punto è l'iniziativa con l'unica certezza che la discarica continua a produrre biogas inquinante e che l'Amiu ed i cittadini Tranesi continuano a perdere soldi nella forma dovuta a titolo di royalty. I cittadini Tranesi – concludono i Verdi - si chiedono perciò quanto è costato ad oggi il ritardo dell'Amiu nella realizzazione dell'impianto in forma di mancati introiti a titolo di royalty? Per quanto tempo ancora la discarica continuerà ad inquinare? Di chi sono le responsabilità di tale inerzia?»