«La Regione blocchi il progetto di riorganizzazione dell'Acquedotto»

Il comitato "Acqua bene comune" scrive a Nichi Vendola

martedì 14 settembre 2010
Nonostante le rassicurazioni fornite dall'azienda Acquedotto pugliese, il comitato Acqua bene comune ha diffuso una nota, indirizzata al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella quale si parla ancora con preoccupazione del possibile ridimensionamento delle unità territoriali di Trani e Brindisi. Il comitato chiede al governatore pugliese di di sospendere l'attuale progetto di riorganizzazione dell'Acquedotto pugliese e di indire un tavolo di confronto. Ecco il documento inviato a Vendola:

«Gentile Presidente, con questa missiva intendiamo manifestarLe le nostre forti perplessità sul processo, in avanzata fase di realizzazione proposto dal management dell'AQP, di riorganizzazione delle Unità Territoriali di Brindisi e Trani che, secondo quanto previsto da tale progetto, verrebbero fortemente ridimensionate attraverso il trasferimento di lavoratori e quindi di funzioni presso le Unità di Taranto e di Bari.

Ci sembra, infatti, che se da un lato la Regione Puglia abbia ormai definitivamente avviato, anche attraverso la delibera della Giunta del 20 ottobre 2009, un percorso di ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese con il quale il servizio idrico integrato diviene servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e con partecipazione sociale, attraverso la previsione di modalità, meccanismi e organismi di rappresentanza e sorveglianza; dall'altro lato l'AQP avanzi invece proposte di riorganizzazione e accentramento verticistico delle unità territoriali con modalità prettamente aziendalistiche e politiche proprie delle gestioni di mercato, dandosi come obiettivi quelli della convenienza economica (peraltro tutta da dimostrare) trascurando le ricadute territoriali negative in termini di qualità dei servizi erogati (cosa, per altro, facilmente dimostrabile a partire dalla perdita del rapporto con gli enti locali, i cittadini e le imprese) nei territori di Brindisi e della BAT con il ridimensionamento e il depotenziamento delle rispettive unità territoriali.

Un segnale fortemente contraddittorio che ci spinge a chiederLe, in qualità di Presidente della Regione Puglia azionista unico dell'AQP, di sospendere l'attuale progetto di riorganizzazione dell'AQP almeno sino all'emanazione, della legge regionale di pubblicizzazione dell'AQP al fine di consentire al nuovo C.d.A. e ai nuovi organismi di sorveglianza e di controllo di esprimere il loro parere su tale riorganizzazione; ed un incontro urgente per darci la possibilità di avviare un confronto e sottoporLe in modo più approfondito le nostre osservazioni.

Tale processo di riorganizzazione dell'AQP sta avanzando in maniera del tutto illogica e a una velocità piuttosto elevata, soprattutto se si mette in relazione con l'approvazione della delibera di Giunta di cui sopra. La cosa è per noi preoccupante ed è nostra ferma intenzione portare tale situazione all'attenzione della cittadinanza e di tutto il popolo dell'Acqua Bene Comune attraverso, fra le altre cose, convocazioni di assemblee pubbliche e incontri con i lavoratori delle sei Unità Territoriali con le quali è strutturato sul territorio l'AQP».

Comitato pugliese Acqua Bene Comune