La Regione invita Anas e Province a rendere sicure le strade

Monito dell’assessore regionale alle opere pubbliche e protezione civile. Chiesta più attenzione all’eventuale presenza di ostacoli o punti pericolosi non protetti

giovedì 7 febbraio 2013 15.55
«Ho invitato il capo compartimento dell'Anas Puglia e i presidenti delle sei Province pugliesi affinché effettuino, ognuno per la propria competenza, una ricognizione sui livelli di sicurezza delle strade con riferimento alla eventuale presenza di ostacoli o punti pericolosi non protetti». Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle opere pubbliche e protezione civile, Fabiano Amati.

«Ci sono giunte diverse segnalazioni - ha spiegato - relative alla presunta pericolosità di strade statali, provinciali e comunali, a causa della presenza in prossimità delle stesse di ostacoli potenzialmente pericolosi come alberi, torri faro, muri, sostegni e altro. Poiché secondo l'ultimo parere interpretativo della normativa vigente, i gestori stessi delle strade hanno l'obbligo di mettere in sicurezza quelle realizzate prima dell'entrata in vigore del nuovo codice della strada e si espongono a responsabilità nei confronti di eventuali danneggiati in caso di mancato esperimento delle più idonee attività di messa in sicurezza, credo che una attività di verifica sia necessaria, avendo cura di considerare, inoltre, lo stato di salute degli alberi a dimora nelle pertinenze stradali, con riferimento alla probabilità di caduta sulla strada o di contaminazione degli alberi vicini o delle adiacenti aree agricole».

Amati ha inviato una lettera a tutti i soggetti interessati affinché siano avviate le verifiche del caso e contestualmente comunicate tutte le eventuali iniziative in via di studio o di realizzazione sulle strade che non risultano adeguate ai livelli di sicurezza prescritti. «Ho inoltre coinvolto - ha concluso l'assessore - il comandante per la Puglia della Polstrada al fine di ottenere suggerimenti e collaborazione e il presidente dell'Anci Puglia affinché voglia promuovere convergenti iniziative di sollecitazione nei confronti dei Comuni pugliesi, per quanto di competenza».