La videosorveglianza della Città di Trani funziona: le prime salate sanzioni
L'assessora Cecilia di Lernia pubblica i primi dati del sistema e loda "il senso di appartenenza" di chi rispetta le regole
Il senso di appartenenza. Il 15 Luglio è terminata la fase sperimentale di "videosorveglianza mobile ricollocabile" volta al contrasto concernente il conferimento illecito e l'abbandono dei rifiuti. 5 postazioni mobili ciascuna delle quali ha in dotazione 3/5 telecamere ad alta tecnologia che operano 24 ore su 24, consentendo la rilevazione automatica delle violazioni con riconoscimento nitido delle targhe anche in orario notturno. Dal 16 Luglio, pertanto, la sezione ambiente della Polizia Locale della nostra città, guidata dal Maggiore Nicola Covelli, ha iniziato la fase "concreta" di accertamento delle violazioni. Il dato non richiede commenti: circa 40 violazioni in due giorni nelle 5 postazioni. Quest'oggi sono state notificati i primi 20 verbali di accertamento della relativa violazione amministrativa (conferimenti in luoghi non deputati oltreché in orari e giorni vietati nei luoghi ove, invece, il conferimento è regolamentato - sanzione amministrativa da euro 100 ad euro 500). L'amministrazione aveva un impegno concreto in tal senso. Per rispetto e gratitudine nei confronti dei tanti concittadini che le regole le osservano. Il senso di appartenenza è questo. Il patto di lealtà tra tutti noi che amiamo la nostra città, seppure tra mille difficoltà. Solo una responsabilità condivisa di cura può portare concreti risultati. Solo il rispetto, anche per coloro che lavorano per la nostra città (e mi riferisco agli agenti della Polizia Locale ed agli operatori AMIU, a cui va il più sentito grazie) può restituirci una città che non solo è bella per il patrimonio che ci è stato tramandato ma che tale è perché noi concittadini ne abbiamo cura. Tali verbali, peraltro, saranno propedeutici alle verifiche sul tributo Tari da parte del competente ufficio dell'ente. "Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa" (Cesare Pavese)