Le sneakers da Mimmazzo: la divertente risposta di Trani Sadness al delirio Lidl
Se dopo sessant'anni la "Merde d'artiste" funziona ancora
venerdì 20 novembre 2020
10.43
Per chi non ne fosse ancora a conoscenza, pochi, visto che negli ultimi giorni si sono scomodati psicologi,sociologi e economisti sull'argomento, è successo che un geniaccio del marketing che lavora per la Lidl ha lanciato delle scarpette multicolor disegnate sul marchio della casa tedesca con annesso annuncio magico: "limited edition". Di lì è stata una corsa in mezza Europa a accaparrarsi a poco più di dodici euro le kitchissime calzature, riprodotte in meme e parodie su tutti i social, per rivenderle on line anche fino a trenta volte tanto. Non potevamo restare indifferenti all'immagine delle scarpe stampate a bistecca, con tanto di logo "da Mimmazzo" e maialino evocativo della brace, che ha preso a girare da qualche ora dalle nostre parti. Del resto le scarpe che i grafici di "Trani Sadness" hanno disegnato su questa braceria e paninoteca allegra e nostrana le troviamo decisamente più simpatiche di quelle di origine teutonica, non fosse altro per la trovata ironica e intelligente.
Concludiamo però, con una certa amarezza, che nulla o poco cambi, nonostante la coscienza di una società con evidenti atteggiamenti da branco di pecore; o forse tra fashion blogger e influencer stiamo vertiginosamente peggiorando.Quasi d'obbligo ricordare Pietro Manzoni il quale, quotato e provocatore artista italiano già celebre all'estero , viste le tendenze del mercato dell'arte contemporanea, pensò bene di sigillare novanta lattine simili a quelle per la carne in scatola e appiccicarvi sopra un etichetta tradotta in più lingue con la scritta «merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961» . Sul coperchio la numerazione da uno a novanta per comprovare l'edizione limitata che fu venduta "a peso d'oro", ossia la quotazione che la società dei consumi di quel periodo attribuiva agli artisti più celebri.
Ovvio che la provocazione di Manzoni era anche una feroce denuncia al significato che l'arte andava assumendo -e con la quale lui stesso era diventato ricco e celebre già negli anni precedenti - ma pare che quell'allarme non sia servito a granchè, visto che il valore di quei barattoli è arrivato a raggiungere i settantamila euro e a essere esposto anche al MOMA di New York e che tanta- troppa- gente è stata per giorni in fila dalle sette del mattino dietro le porte chiuse della Lidl. Augurandoci una uguale sorte per le scarpe "Da Mimmazzo", ci congratuliamo col designer tranese, che ci ha fatto sorridere in un momento in cui ce n'è davvero bisogno.
Concludiamo però, con una certa amarezza, che nulla o poco cambi, nonostante la coscienza di una società con evidenti atteggiamenti da branco di pecore; o forse tra fashion blogger e influencer stiamo vertiginosamente peggiorando.Quasi d'obbligo ricordare Pietro Manzoni il quale, quotato e provocatore artista italiano già celebre all'estero , viste le tendenze del mercato dell'arte contemporanea, pensò bene di sigillare novanta lattine simili a quelle per la carne in scatola e appiccicarvi sopra un etichetta tradotta in più lingue con la scritta «merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961» . Sul coperchio la numerazione da uno a novanta per comprovare l'edizione limitata che fu venduta "a peso d'oro", ossia la quotazione che la società dei consumi di quel periodo attribuiva agli artisti più celebri.
Ovvio che la provocazione di Manzoni era anche una feroce denuncia al significato che l'arte andava assumendo -e con la quale lui stesso era diventato ricco e celebre già negli anni precedenti - ma pare che quell'allarme non sia servito a granchè, visto che il valore di quei barattoli è arrivato a raggiungere i settantamila euro e a essere esposto anche al MOMA di New York e che tanta- troppa- gente è stata per giorni in fila dalle sette del mattino dietro le porte chiuse della Lidl. Augurandoci una uguale sorte per le scarpe "Da Mimmazzo", ci congratuliamo col designer tranese, che ci ha fatto sorridere in un momento in cui ce n'è davvero bisogno.