Legge sul Terzo Settore, l'affondo di Debora Ciliento: "Basta affarismo, ora si fa comunità"
A Trani l'assessora ha illustrato la nuova normativa: "La sfida è mettersi dalla parte di chi tocca con mano il bisogno, non di chi impone strategie per potere"
venerdì 3 ottobre 2025
10.03
Una legge regionale per superare la visione assistenzialista e rendere il Terzo Settore un protagonista attivo delle politiche pubbliche. Ma anche un monito forte e chiaro contro chi usa l'associazionismo per profitto personale. È questo il doppio binario su cui si è mosso l'importante incontro "Oltre il presente. Rotte per il Terzo settore", tenutosi mercoledì 1° ottobre a Trani presso il Polo Museale della Fondazione Seca.
L'evento, organizzato da UISP Bat in collaborazione con il Centro di Servizio al Volontariato San Nicola, aveva l'obiettivo di presentare la nuova legge regionale, la nr.11 dell' 11 luglio 2025 (Disposizioni in materia di promozione dell'attività degli enti di Terzo settore per la promozione degli Enti del Terzo Settore), una normativa che, attraverso strumenti come la co-programmazione e la co-progettazione, mira a riconoscere le associazioni non più come "tappabuchi" delle istituzioni, ma come un vero e proprio motore di sviluppo sociale ed economico.
A infiammare il dibattito è stata l'Assessora regionale Debora Ciliento, la cui storia politica nasce proprio nel Terzo Settore. Con un intervento lucido e appassionato, ha messo in guardia contro le storture che ne hanno "inquinato" l'immagine: "Non è parte del Terzo Settore chi si adopera solo per avere più risorse, quello è l'affarismo del Terzo Settore" – ha dichiarato con forza la Ciliento. – "Di fronte a quell'affarismo, io dico che invece è importante far emergere ciò che di buono e di bello si è capaci di fare. Abbiamo la responsabilità di sentirci parte di una comunità che ci sta dicendo che c'è un disperato bisogno di 'fare comunità'".
L'assessora ha sottolineato come la nuova legge non sia una semplice concessione, ma una chiamata alla responsabilità per tutti. Da un lato, le amministrazioni, che "prima di destinare le risorse per un qualsiasi obiettivo devono ascoltare se quell'obiettivo è veramente condiviso". Dall'altro, lo stesso mondo dell'associazionismo, che deve riscoprire la sua vera vocazione. "La sfida più grande è recuperare il concetto di associazione, di credere di essere parte di un progetto più grande" – ha continuato Ciliento. – "Non si può pensare a un Terzo Settore che lavora con le gare di appalto come se fossero i lavori pubblici, mi dispiace ma io a questa cosa non ci sto. Devi avere la volontà, invece, di metterti dalla parte di chi tocca con mano il bisogno, non di chi pensa di avere il potere in mano e di imporre una strategia".
Un intervento che ha trovato le sue radici nell'esperienza personale dell'assessora, che ha rivendicato come l'unione tra il suo precedente ruolo di Assessore al Welfare a Trani e quello attuale in Regione le abbia permesso di avere una visione a 360 gradi dei bisogni reali delle persone. L'incontro di Trani si è così trasformato da semplice presentazione di una legge a un momento di profonda riflessione sull'anima del volontariato e sul futuro della collaborazione tra istituzioni e società civile avendo l'ambizione di segnare, in definitiva, il superamento di una visione assistenzialista per abbracciare pienamente il ruolo trainante che il Terzo Settore ricopre nella vita pubblica.
Presenti all'incontro anche la Direttora Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano che ha affermato:" La sfida grande del terzo settore è ritenersi co-costruttori di politiche e co-realizzatori di interventi e co-responsabili dell'esito degli interventi stessi, è una questione metodologica", Antonio Divesti, Presidente comitato UISP provincia Bat che ha detto:" Questa legge aiuta il terzo settore nel reperimento delle risorse utili a svolgere le attività che nascono dai bisogni che si recepiscono direttamente dal territorio e che attraverso il dialogo con le istituzioni ci cerca di supportare per svolgere attività in favore dei cittadini, quali l'inclusione, il benessere e l'invecchiamento attivo."
Biagio D'Alberto, Portavoce Forum Terzo Settore Puglia è stato chiaro:" La legge definisce la cornice di principi importanti che sono stati costruiti insieme tra il Forum e l'amministrazione regionale. Adesso bisognerà tradurre quei principi in atti operativi. L'appuntamento più importante sarà la costruzione delle linee guida che in qualche modo costruiranno quelle realtà e daranno le gambe a questa normativa". Rosa Franco, infine, Presidente CSVSN, ha sottolineato come: "Uno degli aspetti più importanti è il ruolo che viene riconosciuto ai centri sul territorio, i primi ai quali gli ETS si rivolgono, almeno le piccole associazioni, è questo è fondamentale sia per la promozione del volontariato he della cultura dello stesso, finalmente una legge così che ci consenta di operare a pieno."
In definitiva, l'incontro di Trani ha lasciato un doppio messaggio: da un lato, l'entusiasmo per una legge che offre strumenti concreti di partecipazione come la co-progettazione; dall'altro, un forte richiamo alla responsabilità. La normativa segna una svolta culturale, riconoscendo il Terzo Settore il ruolo di partner strategico essenziale nella programmazione del benessere collettivo. Le parole dell'assessora Ciliento, tuttavia, hanno messo a fuoco il punto nevralgico della questione: la vera sfida non è tecnica, ma etica, si tratta cioè di distinguere chi opera per autentico spirito di servizio da chi insegue logiche di profitto, l'essenza dell'associazionismo dall'ombra dell'affarismo. L'appello finale è dunque a una rivoluzione di metodo, un invito affinché la nuova legge non resti sulla carta, ma diventi lo strumento per "fare comunità" in modo più autentico e condiviso.
L'evento, organizzato da UISP Bat in collaborazione con il Centro di Servizio al Volontariato San Nicola, aveva l'obiettivo di presentare la nuova legge regionale, la nr.11 dell' 11 luglio 2025 (Disposizioni in materia di promozione dell'attività degli enti di Terzo settore per la promozione degli Enti del Terzo Settore), una normativa che, attraverso strumenti come la co-programmazione e la co-progettazione, mira a riconoscere le associazioni non più come "tappabuchi" delle istituzioni, ma come un vero e proprio motore di sviluppo sociale ed economico.
A infiammare il dibattito è stata l'Assessora regionale Debora Ciliento, la cui storia politica nasce proprio nel Terzo Settore. Con un intervento lucido e appassionato, ha messo in guardia contro le storture che ne hanno "inquinato" l'immagine: "Non è parte del Terzo Settore chi si adopera solo per avere più risorse, quello è l'affarismo del Terzo Settore" – ha dichiarato con forza la Ciliento. – "Di fronte a quell'affarismo, io dico che invece è importante far emergere ciò che di buono e di bello si è capaci di fare. Abbiamo la responsabilità di sentirci parte di una comunità che ci sta dicendo che c'è un disperato bisogno di 'fare comunità'".
L'assessora ha sottolineato come la nuova legge non sia una semplice concessione, ma una chiamata alla responsabilità per tutti. Da un lato, le amministrazioni, che "prima di destinare le risorse per un qualsiasi obiettivo devono ascoltare se quell'obiettivo è veramente condiviso". Dall'altro, lo stesso mondo dell'associazionismo, che deve riscoprire la sua vera vocazione. "La sfida più grande è recuperare il concetto di associazione, di credere di essere parte di un progetto più grande" – ha continuato Ciliento. – "Non si può pensare a un Terzo Settore che lavora con le gare di appalto come se fossero i lavori pubblici, mi dispiace ma io a questa cosa non ci sto. Devi avere la volontà, invece, di metterti dalla parte di chi tocca con mano il bisogno, non di chi pensa di avere il potere in mano e di imporre una strategia".
Un intervento che ha trovato le sue radici nell'esperienza personale dell'assessora, che ha rivendicato come l'unione tra il suo precedente ruolo di Assessore al Welfare a Trani e quello attuale in Regione le abbia permesso di avere una visione a 360 gradi dei bisogni reali delle persone. L'incontro di Trani si è così trasformato da semplice presentazione di una legge a un momento di profonda riflessione sull'anima del volontariato e sul futuro della collaborazione tra istituzioni e società civile avendo l'ambizione di segnare, in definitiva, il superamento di una visione assistenzialista per abbracciare pienamente il ruolo trainante che il Terzo Settore ricopre nella vita pubblica.
Presenti all'incontro anche la Direttora Dipartimento Welfare della Regione Puglia Valentina Romano che ha affermato:" La sfida grande del terzo settore è ritenersi co-costruttori di politiche e co-realizzatori di interventi e co-responsabili dell'esito degli interventi stessi, è una questione metodologica", Antonio Divesti, Presidente comitato UISP provincia Bat che ha detto:" Questa legge aiuta il terzo settore nel reperimento delle risorse utili a svolgere le attività che nascono dai bisogni che si recepiscono direttamente dal territorio e che attraverso il dialogo con le istituzioni ci cerca di supportare per svolgere attività in favore dei cittadini, quali l'inclusione, il benessere e l'invecchiamento attivo."
Biagio D'Alberto, Portavoce Forum Terzo Settore Puglia è stato chiaro:" La legge definisce la cornice di principi importanti che sono stati costruiti insieme tra il Forum e l'amministrazione regionale. Adesso bisognerà tradurre quei principi in atti operativi. L'appuntamento più importante sarà la costruzione delle linee guida che in qualche modo costruiranno quelle realtà e daranno le gambe a questa normativa". Rosa Franco, infine, Presidente CSVSN, ha sottolineato come: "Uno degli aspetti più importanti è il ruolo che viene riconosciuto ai centri sul territorio, i primi ai quali gli ETS si rivolgono, almeno le piccole associazioni, è questo è fondamentale sia per la promozione del volontariato he della cultura dello stesso, finalmente una legge così che ci consenta di operare a pieno."
In definitiva, l'incontro di Trani ha lasciato un doppio messaggio: da un lato, l'entusiasmo per una legge che offre strumenti concreti di partecipazione come la co-progettazione; dall'altro, un forte richiamo alla responsabilità. La normativa segna una svolta culturale, riconoscendo il Terzo Settore il ruolo di partner strategico essenziale nella programmazione del benessere collettivo. Le parole dell'assessora Ciliento, tuttavia, hanno messo a fuoco il punto nevralgico della questione: la vera sfida non è tecnica, ma etica, si tratta cioè di distinguere chi opera per autentico spirito di servizio da chi insegue logiche di profitto, l'essenza dell'associazionismo dall'ombra dell'affarismo. L'appello finale è dunque a una rivoluzione di metodo, un invito affinché la nuova legge non resti sulla carta, ma diventi lo strumento per "fare comunità" in modo più autentico e condiviso.