Lettera ai tranesi per il 2018

Tra richieste, promesse, buoni propositi e rimproveri

lunedì 1 gennaio 2018
A cura di Giovanni Ronco
Cari tranesi,
in occasione del primo giorno del nuovo anno, vorrei farvi qualche richiesta, ma al tempo stesso, dare qualche indicazione, che poi rivolgerei anche a me stesso. Si va per categorie. Intanto si spera che si "estingua", non nel senso fisico, ma in quello della volontà di nuocere, quella dei vandali di varia schiatta: dovreste essere sazi, in quanto nel 2017 vi siete dedicati abbondantemente a specchietti d'auto, monumenti, scuole, aiuole, presepi, alberi di Natale. Siete una delle categorie con sopra l'etichetta "pecore nere", ma speriamo che, crescendo, la vostra testa, sia andata a posto e che qualche vostro genitore o docente, se ne avete, vi abbia insegnato qualcosa.

Ai politici vorrei dire che ormai abbiamo capito che siete tutti lì per farvi gli affari vostri, favorire la carriera nei rispettivi settori, farvi un gruzzolo, raccomandare qualche parente. Se in uno slancio da ritorno di Prima Repubblica, -visto che sembra che ci siamo ormai, compresa rinascita della DC, per la gioia di più d'un tranese-, riuscite, come facevano quei rappresentanti istituzionali di 30, 40 anni fa, anche a valorizzare una città come Trani, in ginocchio e ad aiutare qualche vero povero, insomma, a dare qualcosa oltre che a prendere, oltre alla cura della vostra persona e dell'igiene intima, potreste fare già un passo avanti.

Ai professori e ai maestri/e che assegnano una montagna di compiti a casa, vorrei dire: fermatevi. I ragazzi hanno un'autonomia di due, massimo tre ore, nello studio e nell'attenzione. Se si assegna una mole che richieda 5, 6, 7 ore a pomeriggio finisce o che il resto della mole viene svolta da un adulto di famiglia o, peggio, un estraneo a pagamento o che, sempre il resto della mole, venga aggirata con scuse di vario genere, quindi non affrontata (traducendosi futura lacuna) o che, nel migliore dei casi venga affrontata con malumore o meccanicamente, quindi senza che porti frutto, di modo che, dopo qualche mese, la centralina celebrale dei ragazzi, provvederà a rimuoverne i contenuti "ingoiati" controvoglia.

Ai giornalisti, me compreso, chiedo di fare qualche inchiesta in più, limitando il riciclo dei comunicati stampa. E magari al posto dei complimenti su Fb al politico di turno (ho visto anche questo), l'impegno a sviluppare uno straccio di spirito critico. A chi sta pensando di aprire un'attività commerciale, chiedo caldamente di evitare di aprire la trecentesima pizzeria o il cinquecentesimo bar (ce ne sono ad ogni isolato). Al sindaco ho già chiesto, sostanzialmente, anche a nome dei cittadini, in tutti gli articoli dell'anno appena passato, di fare ciò che gli compete: il primo cittadino d'una città dalle grandi risorse inespresse e non il "principe" machiavelliano d'una signoria, composta da elementi a caccia di incarichi e prebende.

Al resto dei miei concittadini faccio un altro caloroso invito: togliete un centinaio di ore a facebook, che in tutto un anno sono pure poche e dedicatele alla lettura di qualche buon libro: ce ne sono tanti, c'è solo l'imbarazzo della scelta, più dei tanti profili dei vostri amici virtuali.