Luciano Pace risponde ai timori della piazza:"Non mollerò nulla" e da un ultimatum alla politica per il Lapi. "Non più solo pazienza"
Il presidente della Soccer trasforma le difficoltà dello stadio in benzina per un impegno. Ma ora chiede alla Politica una "scadenza definita"
Le difficoltà come benzina: "Non arretrerò di un millimetro"
Pace ha voluto rispondere direttamente alla domanda che circola tra i tifosi: "Presidente, vista la situazione... abbandonerai il Trani?". La replica è un netto «NO!», che definisce il carattere del dirigente e la sua visione del progetto sportivo: «Nella mia vita non ho mai mollato nulla. Le difficoltà, per me, non sono un ostacolo: sono benzina, sono uno stimolo, sono un motivo in più per andare avanti. E oggi, più che mai, sento forte il bisogno di dirvi che non arretrerò di un millimetro». Questa dichiarazione sposta il focus dalle lamentele alla responsabilità, trasformando la crisi dello stadio in una prova di resilienza necessaria per il riscatto del club e della città.
La Sfida alle Istituzioni: basta prassi politica
Il cuore del messaggio di Pace, però, risiede nella sua richiesta chiara e non negoziabile all'Amministrazione Comunale. Pur riconoscendo le parole del Sindaco e dell'Assessore, il Presidente sceglie lucidamente di sospendere il giudizio, esigendo un passo in avanti rispetto alla "solita prassi politica": «Voglio credere, e SCELGO di credere, che quelle parole non siano un modo per guadagnare tempo o lenire la nostra rabbia. Voglio credere che siano un impegno vero, fattivo, programmato con una scadenza definita, pronunciato davanti alla Città e nei confronti della Città!» L'appello è un vero e proprio ultimatum morale: se il club, i tifosi e l'Amministrazione si sono assunti un impegno, ora il rispetto per la maglia impone che quell'impegno sia scandito da un cronoprogramma certo.
Trani e il calcio: Un legame viscerale
Pace sottolinea quanto il calcio a Trani sia più di un semplice sport: è un elemento identitario che nessuno, Istituzioni comprese, può permettersi di sottovalutare: «Nessuno può spegnere il legame viscerale che c'è tra Trani e la sua squadra di calcio. Dopo anni senza calcio, è bastata una scintilla per inondare la città di bianco e di azzurro... non si tratta di moda, ma di IDENTITÀ. È sangue. È appartenenza. È Trani».
In conclusione, il Presidente ha richiamato la celebre massima di Franklin Delano Roosevelt per spingere tutti gli attori coinvolti a un'azione immediata: «Nel momento della decisione, la cosa migliore è fare la cosa giusta; quella successiva è fare la cosa sbagliata; la peggiore è non fare nulla.» La palla passa ora definitivamente al tavolo tecnico e politico. Pace ha preso la sua decisione, ora la città attende la dimostrazione che l'impegno istituzionale per restituire il "Nicola Lapi" alla sua piena funzionalità sia altrettanto saldo e, soprattutto, dotato di una data di scadenza precisa. Il post del Presidente Pace si chiude con un: Avanti Trani. Sempre.
Il testo del post social di Luciano Pace, Presidente della Soccer Trani:
In questi giorni mi stanno ponendo spesso la stessa domanda:
"Presidente, vista la situazione… abbandonerai il Trani?"
A questa domanda voglio rispondere direttamente, guardandovi negli occhi, parlando ai TIFOSI, alla CITTÀ, a chi ogni domenica vibra per questi colori.
La risposta è semplice: NO!
Nella mia vita non ho mai mollato nulla.
Le difficoltà, per me, non sono un ostacolo: sono benzina, sono uno stimolo, sono un motivo in più per andare avanti.
E oggi, più che mai, sento forte il bisogno di dirvi che non arretrerò di un millimetro.
Negli ultimi giorni abbiamo ascoltato le dichiarazioni del Sindaco sulla situazione stadio e dell'Assessore allo Sport che invitano alla pazienza in vista degli adempimenti necessari per accendere finalmente i fari e per restituire al Nicola Lapi la capienza totale.
Voglio credere, e SCELGO di credere, che quelle parole non siano la solita prassi politica, non siano un modo per guadagnare tempo o lenire la nostra rabbia.
Voglio credere che siano un impegno vero fattivo programmato con una scadenza definita, pronunciato davanti alla Città e nei confronti della Città!
E siccome io gli impegni li mantengo, pretendo lo stesso rispetto per la maglia, per il club e per un popolo che merita molto più di ciò che ha ricevuto negli ultimi anni.
Una cosa, in questi mesi, è diventata evidente a tutti: nessuno può spegnere il legame viscerale che c'è tra Trani e la sua squadra di calcio.
Dopo anni senza calcio, è bastata una scintilla per inondare la città di bianco e di azzurro, per riempire strade, cuori, sogni.
E chiunque abbia assistito a questo ritorno, anche solo per un attimo, sa che non si tratta di moda, ma di IDENTITÀ.
È sangue. È appartenenza. È Trani.
E allora, permettetemi una riflessione finale.
In mezzo a tutte queste difficoltà, c'è comunque qualcosa di profondamente positivo:
nessuno si sta tirando indietro.
Ognuno, Istituzioni, società, tifosi, si è assunto un impegno.
Ora tocca a tutti decidere, non più rinviare.
E come diceva Franklin Delano Roosevelt:
"Nel momento della decisione, la cosa migliore è fare la cosa giusta; quella successiva è fare la cosa sbagliata; la peggiore è non fare nulla."
Io la mia decisione l'ho già presa.
Avanti Trani. Sempre.
tl@