"Disabili e sessualità.. un amore impossibile?"

Sei incontri per comprendere l'affettività e la sessualità nei disabili

giovedì 23 ottobre 2014 7.28
A cura di Martina Tortosa
"Disabili e sessualità...un amore impossibile?". Una domanda questa che da sempre ha scatenato l'insorgere di opinioni contrastanti. Da un lato gli atteggiamenti di rifiuto e di negazione, dall'altro un interesse carico di aspettative, a volte irreali. Si tratta di una situazione delicata intorno alla quale ruotano ancora molte incertezze.

L'associazione Atad "Il Pineto" organizza un corso di formazione rivolto ad operatori nel sociale, volontari, insegnati e genitori, con l'obiettivo di trovare una risposta e una strada da percorrere dal punto di vista pedagogico. Si tratta, nello specifico, di comprendere cos'è la sessualità per un disabile e cosa si può fare per sostenerlo in questo suo bisogno. L'obiettivo, inoltre, è quello di fornire gli strumenti educativi appropriati da utilizzare in ciascuna relazione che possa instaurarsi non solo tra operatore e disabile, ma anche tra disabili stessi.

Il percorso formativo prenderà il via domani 24 ottobre presso la sede dell'associazione (via Sant'Annibale Maria di Francia) e si articolerà in sei incontri. Il primo sarà dedicato alla conoscenza della normativa e dei modelli delle organizzazioni di volontariato. Due lezioni, invece, avranno come tema centrale quello della comunicazione nelle relazioni d'aiuto a soggetti diversamente abili, attraverso riflessioni metodologiche e attività di role playing. Un quarto incontro affronterà il tema dell'affettività e della gestione delle relazioni con i soggetti disabili. Infine, nelle ultime due lezioni il tema predominante sarà quello della sessualità, attraverso un'ampia e approfondita panoramica delle problematiche che la famiglia (e non solo) si trovano ad affrontare e si rifletterà sulle soluzioni adottate in Europa. Durante questi incontri si lascerà spazio a discussioni e confronti.

Al termine del percorso formativo, i partecipanti avranno la capacità di comprendere i meccanismi dell'affettività e della sessualità nei disabili, mettendo in atto interventi idonei e evitando reazioni di negazione, colpevolizzazione o di indifferenza.