Mostra sulla Shoah / approfondimenti
Il ruolo della Puglia. I contenuti della mostra
giovedì 22 febbraio 2007
PUGLIA E SHOAH
La posizione geografica della Puglia nel cuore del mediterraneo, ha da sempre rappresentato un collegamento tra le due terre e le due civiltà. Tra il 1945 e il 1947 decine di migliaia di ebrei in fuga dall'orrore delle persecuzioni naziste e sopravissuti ai lager, trovarono rifugio in Puglia dove sostarono a lungo prima di imbarcarsi clandestinamente verso la terra promessa. Gli ebrei si sistemarono senza nessuna difficoltà dando luogo ad una stabile comunità grazie alla generosità e all'azione umanitaria della popolazione locale. La comunità di Bari, di Trani e gli altri centri di aggregazione ebraica sorti soprattutto nel Salento (Santa Maria al Bagno, Santa Mariadi Leuca, Santa Cesaria Terme) sostennero a lungo la permanenza dei profughi nell'attesa di imbarcarsi clandestinamente.
Simbolo della infelice condizione dei rifugiati furono due murales che si trovano a Santa Maria al Bagno realizzati da Zivi Miller (un cittadino rumeno di religione ebraica nato a Bucarest), uno dei pochi sopravissuti ad Auschiwtz. Qui Zivi conobbe e sposò la neretina Giulia My con la quale si stabilì successivamente in Israele. A Santa Maria al Bagno sostarono anche Golda Meyer, David Ben Gurion, Dov Shilansky, futuri protagonisti della scena politica israeliana. A Trani e Barletta furono allestiti due grandi campì profughi dove sostarono alcuni sopravvissuti della rivolta nel ghetto di Varsavia. SHOAH, MOSTRA MULTIMEDIALE ITINERANTE
Lo scorso anno "Il Treno della Memoria" ha suscitato grande interesse e partecipazione da parte dei giovani e di tanti cittadini pugliesi con oltre 35.000 visitatori. Per venire incontro a quanti non sono riusciti a visitarla e per rispondere alle richieste di migliaia di scuole, l'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia ha voluto riproporre la mostra dal 27 gennaio al 5 aprile 2007, individuando spazi espositivi all'interno dei Comuni pugliesi diversi da quelli raggiunti dalla precedente edizione (fatta eccezione per Bari).
La mostra, prodotta ed organizzata da Farm con il contributo scientifico di Vito Antonio Leuzzi e di Marisa Romano, è stata inaugurata a Bari sabato 27 gennaio 2007 dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dall'Assessore al Mediterraneo, Pace e Attività Culturali Silvia Godelli e dallo storico Luciano Tas. Ad oggi la mostra è stata visitata da oltre 10000 persone. CONTENUTI DELLA MOSTRA
La mostra racconta la tragedia vissuta dai popoli d'Europa, dal 1933 al 1945 ed ammonisce gli uomini a riconoscere per tempo i pericoli che minacciano la "famiglia umana". Discriminazione razziale, fanatismo politico e religioso, violenza ed arbitrio, guerra, fame, sottosviluppo, sfruttamento e malattie, mietono ancora vittime in tante parti del mondo. Ricordare per capire i pericoli, riconoscere le ingiustizie e combatterle per portare gli uomini a credere nella solidarietà, nella pace, nell'uguaglianza, nella libertà, nella giustizia.
Un importante spazio è dedicato alle testimonianze sulla deportazione militare, politica e civile italiana, gli eccidi nazisti in Puglia e l'accoglienza della nostra regione ai profughi ebrei. L'obiettivo culturale precipuo dell'intera manifestazione è fornire una panoramica sul capitolo più sciagurato della storia della civiltà occidentale affinché le nuove generazioni possano farne tesoro e avvertano la fondamentale importanza che documenti e monumenti avranno per conservare la Memoria.
La finalità è didattica e pedagogica insieme, perciò l'ampiezza degli strumenti utilizzati, dalla testimonianza diretta al commento critico, dalla letteratura specifica alla carta d'archivio, dalla fotografia al multimediale sino al contributo delle arti teatrali, musicali, cinematografiche e visive, intendono offrire continui stimoli ai visitatori.
La posizione geografica della Puglia nel cuore del mediterraneo, ha da sempre rappresentato un collegamento tra le due terre e le due civiltà. Tra il 1945 e il 1947 decine di migliaia di ebrei in fuga dall'orrore delle persecuzioni naziste e sopravissuti ai lager, trovarono rifugio in Puglia dove sostarono a lungo prima di imbarcarsi clandestinamente verso la terra promessa. Gli ebrei si sistemarono senza nessuna difficoltà dando luogo ad una stabile comunità grazie alla generosità e all'azione umanitaria della popolazione locale. La comunità di Bari, di Trani e gli altri centri di aggregazione ebraica sorti soprattutto nel Salento (Santa Maria al Bagno, Santa Mariadi Leuca, Santa Cesaria Terme) sostennero a lungo la permanenza dei profughi nell'attesa di imbarcarsi clandestinamente.
Simbolo della infelice condizione dei rifugiati furono due murales che si trovano a Santa Maria al Bagno realizzati da Zivi Miller (un cittadino rumeno di religione ebraica nato a Bucarest), uno dei pochi sopravissuti ad Auschiwtz. Qui Zivi conobbe e sposò la neretina Giulia My con la quale si stabilì successivamente in Israele. A Santa Maria al Bagno sostarono anche Golda Meyer, David Ben Gurion, Dov Shilansky, futuri protagonisti della scena politica israeliana. A Trani e Barletta furono allestiti due grandi campì profughi dove sostarono alcuni sopravvissuti della rivolta nel ghetto di Varsavia. SHOAH, MOSTRA MULTIMEDIALE ITINERANTE
Lo scorso anno "Il Treno della Memoria" ha suscitato grande interesse e partecipazione da parte dei giovani e di tanti cittadini pugliesi con oltre 35.000 visitatori. Per venire incontro a quanti non sono riusciti a visitarla e per rispondere alle richieste di migliaia di scuole, l'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia ha voluto riproporre la mostra dal 27 gennaio al 5 aprile 2007, individuando spazi espositivi all'interno dei Comuni pugliesi diversi da quelli raggiunti dalla precedente edizione (fatta eccezione per Bari).
La mostra, prodotta ed organizzata da Farm con il contributo scientifico di Vito Antonio Leuzzi e di Marisa Romano, è stata inaugurata a Bari sabato 27 gennaio 2007 dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dall'Assessore al Mediterraneo, Pace e Attività Culturali Silvia Godelli e dallo storico Luciano Tas. Ad oggi la mostra è stata visitata da oltre 10000 persone. CONTENUTI DELLA MOSTRA
La mostra racconta la tragedia vissuta dai popoli d'Europa, dal 1933 al 1945 ed ammonisce gli uomini a riconoscere per tempo i pericoli che minacciano la "famiglia umana". Discriminazione razziale, fanatismo politico e religioso, violenza ed arbitrio, guerra, fame, sottosviluppo, sfruttamento e malattie, mietono ancora vittime in tante parti del mondo. Ricordare per capire i pericoli, riconoscere le ingiustizie e combatterle per portare gli uomini a credere nella solidarietà, nella pace, nell'uguaglianza, nella libertà, nella giustizia.
Un importante spazio è dedicato alle testimonianze sulla deportazione militare, politica e civile italiana, gli eccidi nazisti in Puglia e l'accoglienza della nostra regione ai profughi ebrei. L'obiettivo culturale precipuo dell'intera manifestazione è fornire una panoramica sul capitolo più sciagurato della storia della civiltà occidentale affinché le nuove generazioni possano farne tesoro e avvertano la fondamentale importanza che documenti e monumenti avranno per conservare la Memoria.
La finalità è didattica e pedagogica insieme, perciò l'ampiezza degli strumenti utilizzati, dalla testimonianza diretta al commento critico, dalla letteratura specifica alla carta d'archivio, dalla fotografia al multimediale sino al contributo delle arti teatrali, musicali, cinematografiche e visive, intendono offrire continui stimoli ai visitatori.