"Nino Caccabú", il fondatore degli Irascibili si racconta così

Sebastiano Lorusso ad un passo dalla finale: «Abbiamo sostenuto il Trani in ogni partita»

sabato 28 aprile 2018
A cura di Mariarosa Capone
Mancano ormai pochi giorni all'attesissima finale di Coppa Italia. Il sogno biancoazzurro continua e a Firenze, il 2 maggio, il Trani giocherà per cercare di vincere la finale e passare direttamente in serie D, concludendo così la stagione sportiva nel migliore dei modi. Mentre agli Irascibili fervono i preparativi per la trasferta, Sebastiano Lorusso, per tutti Nino Caccabù, si racconta a TraniViva. La passione per il calcio e un passato da giocatore lo hanno portato nel 1988 a fondare gli "Irascibili" con un gruppo di amici (Pinuccio,Rino,Antonio,Pino,Angelo,Gennaro),inizialmente un piccolo gruppo di tifosi fedeli. «Abbiamo iniziato quando eravamo tutti ragazzini -racconta Nino- abbiamo sostenuto il Trani in ogni partita, durante campionati vincenti ma anche nei momenti di difficoltà».

Nino, da ormai trent'anni l'emblema della tifoseria biancoazzurra, tra i ricordi più belli della storia del calcio tranese nomina la vittoria del campionato 1987-1988 a Penne, in cui il Trani, dopo un lungo testa a testa con il Corato, raggiunse l'obiettivo e salì in serie C2. Tra i momenti più difficili la perdita del campionato 1991-1992 a Pozzuoli e tutte le vicissitudini che hanno coinvolto la squadra tranese, prima Polisportiva, poi nel 1999 Fortis Trani e poi diventata nel 2013 Vigor Trani. La sua è una forte fede biancoazzurra e la gioia per la vittoria lo ha portato davvero a fare di tutto, anche a farsi male: si giocava a Lucera, dopo la partita si lanciò dalla cancellata per guidare l'invasione e si ruppe la caviglia.

Ma dietro la sciarpa e il cappellino biancoazzurro da fedele tifoso, c'è Sebastiano Lorusso, l'uomo che commosso racconta la perdita della sua compagna che lo seguiva ad ogni partita. Oggi tutto il gruppo la ricorda con uno stendardo e incitano il suo nome all'inizio e alla fine di ogni partita. Quella è stata la sconfitta più dura da affrontare, in quel momento non si trattava di perdere una partita all'ultimo minuto ma il gruppo non lo ha mai lasciato solo, uniti non solo in curva ma anche nella vita.

Il ruolo da irascibile non lo ha mai abbandonato e per il 2 maggio è tutto pronto: coreografie di bandierine, sciarpe, cappelli, 16 pullman per Firenze e tanta voce per sostenere i ragazzi fino all'ultimo secondo della partita, pronti a lottare con loro. Allora non ci resta che dire "Forza Trani", la città tifa per voi!