«Non ci sono frange, con Riserbato uniti per vincere»

Avviso di chiamata, Di Marzio scrive a Giovanni Ronco. Voci di corridoio infondate: nessun elemento di rottura in Consiglio

sabato 24 marzo 2012 9.39
«Caro Giovanni Ronco, seguo sempre con grande interesse la sua rubrica "Avviso di chiamata", che ha l'innegabile capacità di affrontare temi e risvolti politici della nostra città attraverso bizzarre similitudini e la necessaria leggerezza. Più volte sono stato tentato dal scriverle per chiarire il mio punto di vista, ma ho sempre preferito evitare, ben conscio che la politica è fatta anche di gossip, indiscrezioni ed inevitabili inesattezze. Questa volta però, con riferimento alla puntata di giovedì scorso della sua rubrica, non posso proprio non chiarire alcuni passaggi inesatti in essa riportati.

In primo luogo non esiste alcuna frangia dimarzista o riserbatista, come lei le chiama, perché con Gigi Riserbato, dopo un serrato e fisiologico confronto post primarie, si è deciso di condividere il percorso politico avendo di mira solo ed esclusivamente la vittoria finale alle amministrative di maggio. Quanto alle sue voci di corridoio, in merito alle mire di far eleggere elementi di rottura in Consiglio comunale, queste sono del tutto infondate e le spiego perché: durante la mia carriera politica non ho mai considerato il consigliere comunale come un'unità a se stante, ma come facente parte di un partito la cui logica deve sempre e comunque prevalere al di là delle singole individualità. Ritengo infatti che gli accordi raggiunti da un amministratore con i singoli consiglieri comunali abbiano una vita politica molto corta e siano la principale causa della sfiducia dei cittadini verso il sistema politico. Non a caso muovendosi in tale logica, con la politica dell'io anziché quella di partito, Trani ormai da moltissimi anni non vanta propri rappresentanti in parlamento o alla Regione.

Infine devo smentire i suoi informatori per quanto riguarda i criteri del Pdl da adottare in caso di nomine dì rappresentanze amministrative tale regola, finalizzata a valorizzare tutti coloro che ci mettono la faccia candidandosi nelle liste del Pdl, non è partita da me ma è una proposta avanzata dai vertici provinciali del partito nel coso di una riunione ed accettata da tutti i presenti. Ovviamente le assicuro, che nonostante tali inesattezze continuerò a leggere la sua rubrica con la stima e la simpatia di sempre».

Giuseppe Di Marzio