«Nulla è più cancerogeno delle radiazioni nucleari»

Referendum, appello al voto dell'oncologo andriese Dino Leonetti. Espressa contrarietà alla realizzazione della centrale a biomasse a Trani

martedì 7 giugno 2011
A cura di Biagio Fanelli
«La Germania, la Svizzera e la Francia hanno già iniziato a rivedere drasticamente i programmi energetici. Il popolo italiano adesso ha una grande opportunità: essere l'antesigano di una grande battaglia europea di revisionismo sul nucleare». A dirlo è Dino Leonetti, oncologo andriese divenuto noto a Trani per alcune crociate mediatiche contro l'ipotesi della realizzazione di un termovalorizzatore a Trani e, in ultimo, contro l'apertura della centrale a biomasse. Leonetti non cambia idea sul alcun versante e rivolge un appello a votare sì al referendum per abrogare le norme che consentirebbero la costruzione di centrali nucleari in Italia. «Nel nostro Paese soffia un vento di profonda revisione, se riuscissimo a centrare l'obiettivo sarebbe la vittoria del buon senso».

In queste ore si è espressa a favore del sì anche l'associazione italiana oncologia medica. «Non esiste nulla di più cancerogeno delle radiazioni nucleari» ha detto Carmelo Iacono, presidente dell'Aiom che ha spiegato come gli effetti negativi si registrino a lungo termine e anche a notevoli distanze dai luoghi in cui risiedono i reattori. Eppure l'oncologo Umberto Veronesi, a capo dell'agenzia per la sicurezza nucleare, è fra i principali sostenitori del partito dell'atomo. Leonetti dissente: «Veronesi resta un maestro per tutti, ma in questo caso ha espresso delle considerazioni di natura politica dalle quali dissento. Al suo giudizio preferisco quello di un tecnico, nel caso specifico penso alle recenti dichiarazioni di Carlo Rubbia, premio nobel per la fisica. Rubbia ha invitato tutti ad una profonda riflessione sul tema del nucleare, invitando a considerare le energie rinnovabili come un'alternativa da utilizzare».

Leonetti ha voluto esprimere alcune considerazioni anche sul progetto della centrale a biomasse di Trani. «Sbaglia chi pensa chi si tratti di energia pulita. Le emissioni delle centrali a biomasse sono estremamente pericolose per l'uomo ed avranno senz'altro ricadute sull'economia agricola del territorio. Voi avete un medico come sindaco, il che costituisce una garanzia. Sono convinto che saprà ascoltare quei cittadini che, in pieno diritto, manifestano il dissenso. D'altronde Tarantini esercita un mandato politico grazie ai voti dei cittadini e non di un solo imprenditore».
Rossella Miracapillo, segretario generale del Movimento consumatori © Sergio Tatulli
Dino Leonetti - Oncologo © Sergio Tatulli
Rossella Miracapillo, segretario generale del Movimento consumatori © Sergio Tatulli
Interventi sul referendum del 12 e 13 giugno © Sergio Tatulli
Dino Leonetti - Oncologo © Sergio Tatulli
Interventi sul referendum del 12 e 13 giugno © Sergio Tatulli
Rossella Miracapillo, segretario generale del Movimento consumatori © Sergio Tatulli
Dino Leonetti - Oncologo © Sergio Tatulli
I referendum abrogativi del 2011 si terranno in Italia il 12 e 13 giugno. Nel dettaglio i quattro quesiti referendari previsti propongono l'abrogazione totale o parziale di alcune norme riguardo a: il decreto Ronchi sulla privatizzazione dei servizi idrici (due quesiti); il ritorno all'energia nucleare; il legittimo impedimento.

Affinché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se vince il SÌ, vengono abrogate le norme sottoposte a referendum, se vince il NO, rimangono in vigore le norme oggetto del quesito. L'elettore ha la facoltà di votare per uno o alcuni dei quesiti referendari.

I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica 12 giugno, e dalle 7 alle 15 di lunedì 13 giugno. Per votare è necessario presentare un documento di riconoscimento e la tessera elettorale, sulla quale è indicato il numero e l'indirizzo del seggio elettorale presso il quale votare. Per chi avesse smarrito la tessera elettorale o non l'avesse ricevuta, la può richiedere all'ufficio elettorale del proprio comune anche negli orari in cui sono aperti i seggi.