Olio d'oliva, calo del 30-40% nella Bat

Le previsioni produttive 2012-2013 realizzate dalla Assoproli. Diminuisce la produzione ma migliora la qualità

venerdì 12 ottobre 2012 10.31
Un calo produttivo del 30-40% a fronte della buona qualità per le produzione olivicolo-olearie nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani. Le previsioni produttive 2012-2013 realizzate dalla Assoproli di Bari attribuiscono la minore produzione di olive e olio principalmente ai prolungati periodi di siccità che hanno caratterizzato la stagione estiva e non solo. La buona e in alcuni casi ottima qualità sono frutto di una sostanzialmente buona fioritura, di condizioni climatiche che, nonostante il perdurare della siccità, si sono giovate di piogge settembrine, dall'assenza di parassiti grazie alle alte temperature, che contribuiscono a tenere bassa la pressione dei maggiori fitofagi, la mosca olearia.

«La qualità finale di un olio extra vergine di oliva - spiega il presidente di Assoproli Bari, Francesco Guglielmi – è comunque nelle mani degli olivicoltori e dei frantoiani: periodo e tecniche di raccolta, modalità di conservazione delle olive, tempi di stoccaggio e metodologie estrattive sono decisivi». La stima fatta rispetto alla campagna 2011-2012 (da considerarsi veramente eccezionale dal punto di vista quantitativo) vede nella zona di Castel del Monte (Andria, Canosa di Puglia, Corato, Minervino Murge, Ruvo di Puglia, San Ferdinando di Puglia) una produzione media che segna il -30%; nella zona del litorale settentrionale (Barletta, Bisceglie, Giovinazzo, Margherita di Savoia, Molfetta, Trani, Trinitapoli) una produzione media del -25%; in quella di Bitonto (Binetto, Bitetto, Bitritto, Modugno, Palo del Colle, Terlizzi) una produzione media del -35%; nell'entroterra barese (Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Sanmmichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Toritto) una produzione media del -40%; nel Sud barese (Castellana Grotte, Capurso, Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare, Triggiano, Valenzano) una produzione media del -45%.