Omicidio Zanni, rito abbreviato per i due principali imputati
Respinte le istanze di "messa alla prova". Giudizio previsto il 28 aprile
domenica 13 novembre 2016
Il Tribunale per i Minorenni di Bari respinge l'istanza di messa alla prova per due dei tre imputati coinvolti a vario titolo nel procedimento penale sull'omicidio del 34enne Biagio Zanni, accoltellato la notte tra il 19 ed il 20 Settembre 2015 sulla banchina del porto nel pieno della movida tranese.
I magistrati baresi hanno respinto le istanze promosse dagli avvocati Domenico Di Terlizzi e Vincenzo Papeo, legali del minorenne ritenuto l'assassino e del fratello (minore all'epoca del fattaccio ed oggi maggiorenne) accusato di rissa. Accusa, quest'ultima, contestata ad un altro minorenne (17enne, difeso dall'avvocato Luigi Mastromauro) che invece ha visto parere favorevole alla messa alla prova: istituto giuridico che consente di sospendere il processo e di estinguere il reato se l'esito della prova (che avviene in collaborazione coi servizi sociali locali per attività di osservazione, trattamento, sostegno e socializzazione) sarà positivo.
Negata la messa alla prova, i due fratelli hanno, conseguentemente, chiesto di esser giudicati col rito abbreviato che si celebrerà davanti al giudice per l'udienza preliminare del tribunale barese Rosella Polito (pubblico ministero Carla Spagnuolo) il 28 Aprile. Stessa data in cui il gup deciderà il programma di messa alla prova per il terzo imputato. Di competenza degli uffici giudiziari tranesi, invece, la posizione dei maggiorenni, Gianluca Napoletano (20 anni) e Gabriele Lorusso (23) di Trani. Con l'avviso di chiusura inchiesta entrambi furono accusati dal pm tranese Marcello Catalano di rissa. Con lo stesso a Napoletano fu contestato anche il "reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti" in relazione all'accusa di omicidio.
I magistrati baresi hanno respinto le istanze promosse dagli avvocati Domenico Di Terlizzi e Vincenzo Papeo, legali del minorenne ritenuto l'assassino e del fratello (minore all'epoca del fattaccio ed oggi maggiorenne) accusato di rissa. Accusa, quest'ultima, contestata ad un altro minorenne (17enne, difeso dall'avvocato Luigi Mastromauro) che invece ha visto parere favorevole alla messa alla prova: istituto giuridico che consente di sospendere il processo e di estinguere il reato se l'esito della prova (che avviene in collaborazione coi servizi sociali locali per attività di osservazione, trattamento, sostegno e socializzazione) sarà positivo.
Negata la messa alla prova, i due fratelli hanno, conseguentemente, chiesto di esser giudicati col rito abbreviato che si celebrerà davanti al giudice per l'udienza preliminare del tribunale barese Rosella Polito (pubblico ministero Carla Spagnuolo) il 28 Aprile. Stessa data in cui il gup deciderà il programma di messa alla prova per il terzo imputato. Di competenza degli uffici giudiziari tranesi, invece, la posizione dei maggiorenni, Gianluca Napoletano (20 anni) e Gabriele Lorusso (23) di Trani. Con l'avviso di chiusura inchiesta entrambi furono accusati dal pm tranese Marcello Catalano di rissa. Con lo stesso a Napoletano fu contestato anche il "reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti" in relazione all'accusa di omicidio.