Per la festa della donna una mostra presso Palazzo Beltrani

Il percorso sull'arte al femminile durerà fino al 6 aprile

sabato 7 marzo 2015 7.06
A cura di Maria Scoccimarro
Nella ricorrenza della giornata internazionale della donna, presso il Palazzo delle arti Beltrani – Pinacoteca Ivo Scaringi sarà avviata la proiezione di un nucleo di immagini e di testi dal titolo "Autoritratti al femminile", a cura di Lucia Rosa Pastore, un vero e proprio excursus sull'arte tutta al femminile.

L'incipit è dato innanzitutto dalle testimonianze letterarie: il fenomeno della donna artista in Occidente risale a Plinio il Vecchio che, in un brano della Naturalis Historia, citava numerose pittrici, tra cui Iaia di Cizico che a Roma, all'epoca di Marco Varrone, aveva dipinto il "suo autoritratto allo specchio"; si pensi anche a Boccaccio che avrebbe poi ripreso il racconto di Plinio. La proiezione si snoda poi attraverso ambiti tematici che rivelano anche la specificità e autonomia degli autoritratti realizzati dalle donne rispetto a quelli dell'altro sesso. Alla base c'è senz'altro una consapevole rivendicazione nei confronti del potere maschile nel campo delle arti che per secoli sono state pressoché esclusivo appannaggio di quest'ultimo, rappresentando invece per le donne un percorso irto di difficoltà e pregiudizi. Nel novero non poteva mancare, pertanto, quello che la critica ritiene il primo autoritratto femminile davanti al cavalletto: "Autoritratto al cavalletto" della ventenne Catharina von Hemessen (1548) che, nonostante lo sguardo imbarazzato della giovanissima pittrice per l'inedito ruolo assunto, manifesta, proprio attraverso l'adozione di questo schema ricorrente nella produzione delle donne artiste, la volontà di affermare l'acquisita padronanza tecnica.

E sfilano, quindi, innumerevoli autoritratti di Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera, Élisabeth Vigée-Lebrun, Angelica Kauffmann, Mary Cassatt, Berthe Morisot, solo per citare alcuni esempi, fino a pervenire alle stimolanti testimonianze ascrivibili a tempi a noi più prossimi, contrassegnati da un consapevole atteggiamento di rivolta contro gli stereotipi femminili. L'emblema di questa manifestazione rivendicativa si rintraccia in Frida Kahlo che si sofferma sulla rappresentazione del proprio corpo in maniera provocatoria, esibendolo lacerato e ferito, a volte addirittura imbruttito.
La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 6 aprile dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 18 alle 20; sabato, domenica, festivi e prefestivi dalle 11 alle 13 e dalle 18 alle 20.30.