Piqua costa nord, l'associazione Oikos torna ad interrogare l'Amministrazione

«Si riscontra ancora una volta la presenza di una proposta di delibera non conforme alle norme richiamate nella stessa»

martedì 27 dicembre 2022 10.12
«In data 19.12.2022 è stata approvata la proposta di delibera: "Pinqua costa nord, finanziato dall'Unione Europea nextgenerationeu-approvazione del progetto definitivo dichiarazione della pubblica utilità preordinata all'esproprio". Si riscontra ancora una volta la presenza di una proposta di delibera non conforme alle norme richiamate nella stessa. Difatti l'art. 16 della L.R. 13/2001, in riferimento al quale la delibera è stata approvata e con essa il progetto definitivo riguardante il progetto di opera pubblica conforme al PUG, elaborato dagli uffici dell'Area Urbanistica, denominato "Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare – PINQuA costa Nord" e costituito da 11 proposte, fa espresso riferimento al cambio di destinazione urbanistica di aree che hanno già destinazione pubblica. Per tali aree non è necessaria la variante urbanistica»: è quanto afferma in una nota l'associazione Città Attiva Oikos.

«Accade, tuttavia, che nell'elenco delle aree oggetto di ben 11 interventi di differente tipo - si va dai parchi con piste ciclabili, alle aree destinate a parcheggio, al recupero di edifici pubblici ecc. - vi sia anche un'area che ha destinazione urbanistica privata e precisamente l'area di completamento B, ovvero la zona moderna della città con gli indici di fabbricabilità di cui all'art. 6.03.2 delle NTA del PUG. Nell'area in questione è stato proposto il seguente intervento pubblico: INTERVENTO 2 1431 CUP: C71B21001060001 - REALIZZAZIONE DI NUOVI ALLOGGI PUBBLICI DI SOCIAL HOUSING NELLA MAGLIA DI COMPLETAMENTO B/4 DI PROPRIETA' COMUNALE.

Appare evidente che per tale area, di proprietà pubblica ma a destinazione privata, per la prevista destinazione di tipo pubblico è necessaria la variante urbanistica, anche per adeguare i parametri edilizio-urbanistici a quelli delle aree a destinazione di edilizia residenziale pubblica, dove vi è anche l'obbligo di presentazione dei Pue per la realizzazione di aree a standard.
Dunque il Comune realizzerà edifici pubblici in area privata applicando gli indici delle zone B di completamento invece che quelli delle zone Ce, zona destinata a edilizia residenziale pubblica, senza approvare nessuna variante urbanistica.

Invece i cittadini se vogliono cambiare la destinazione urbanistica dei propri terreni devono presentare una proposta di variante urbanistica e a volte anche ricorso al Tar per chiedere la nomina di un commissario ad acta in presenza di inerzia del Comune (succede!).

Altra anomalia riscontrata nel corpo della proposta di delibera è il richiamo al parere favorevole rilasciato dalla Soprintendenza con prescrizioni, senza che queste siano state elencate. In realtà le prescrizioni non sono da poco e il rilascio delle autorizzazioni ex art. 21 del D.Lgs 42/2004 è subordinato all'inoltro del progetto esecutivo alla Soprintendenza. Innanzitutto, contrariamente a quanto si asserisce circa la necessità di una totale demolizione degli edifici dell'ex Angelini, la Soprintendenza prescrive che la loro conservazione o demolizione dovrà essere concordata in fase di progettazione esecutiva. Indica, quali edifici eventualmente da conservare, la torre ottogonale e gli edifici su via Russo angolo via Maiorano.

Come mai il team di progettisti composto da Architetti e Ingegneri tutti dell'ufficio tecnico comunale oltre un esperto esterno, non ha pensato che l'area possa essere anche in parte valorizzata e recuperata come esempio di archeologia industriale e per tale ragione se ne sconsiglia la totale demolizione? Critiche vengono rivolte anche al disegno del "grande parco urbano".

La Soprintendenza chiede già di rivedere il disegno del parco e di condividerlo con la stessa, "cercando maggiori connessioni visive e geometriche con la città e il castello", che evidentemente nell'attuale progetto sono carenti. E ancora, "la progettazione del verde e le essenze da mettere a dimora dovranno essere approfondite sulla base di una documentazione specialistica elaborata da un paesaggista esperto, tenuto conto dell'esposizione e della vicinanza al mare".

Come mai non si è pensato da subito di inserire nel team un architetto paesaggista, trattandosi di area vicina al Castello e al mare? Noi dell'associazione Oikos non siamo certamente contrari alla realizzazione di nuove aree verdi, anzi, ma a condizione che a quelle già esistenti si presti maggior cura e attenzione e se nuova villa comunale deve essere che non comporti abbandono e incuria di quella storica e bellissima già esistente, oggi a rischio di crollo.

Si chiede di prestare maggior attenzione alla progettazione dell'area verde, che non si ripetano gli errori progettuali dell'area denominata ex pinetina di via Andria e che l'edificazione di aree ad edilizia residenziale pubblica avvenga nel rispetto delle norme vigenti in materia urbanistica».