Poca acqua in via Superga, la pazienza di De Noia è al limite

Si sta pensando ad una class action nei confronti dell'Acquedotto. «Solo disagi per i cittadini, il problema perdite non è risolto»

martedì 8 novembre 2011 10.06
Nonostante le denunce, dai rubinetti dei residenti della zona Stadio continua ad uscire poca acqua. E così il consigliere comunale Francesco De Noia annuncia di voler passare alle maniere pesanti. «Nonostante segnalazioni e civili proteste - spiega il consigliere - nessuna azione è stata intrapresa dall'Acquedotto per ripristinare le condizioni di pressione originarie. Ma dato che siamo pazienti e crediamo fermamente nella volontà dell'azienda di risolvere il problema che hanno creato, attenderemo ancora qualche giorno, poi decideremo se attivare una class action o presentare un esposto in procura affinchè si possano accertare eventuali responsabilità di carattere penale, atteso che il nostro codice punisce chiunque turbi la regolarità di un servizio pubblico. Senza parlare delle omissioni dovute alle mancate riparazioni delle perdite e tanto altro ancora, che per semplicità di esposizione, per il momento ometterò».

Alcuni giorni fa De Noia aveva segnalato che, a seguito di lavori di manutenzione eseguiti dall'Acquedotto pugliese nell'area antistante lo stadio comunale, numerosi utenti residenti avevano lamentato un notevole limitazione dell'erogazione dell'acqua, a causa dell'abbassamento di pressione, scelta questa che sarebbe stata decisa dai vertici dell'azienda. De Noia non condivide affatto: «Oltre a creare disagi ai cittadini - spiega - non elimina del tutto le cause che starebbero alla base della decisione della società pubblica, che risiederebbero nella necessità di ridurre le perdite presenti lungo il circuito di distribuzione dell'acqua. L'acquedotto, molto stranamente, invece di eliminare definitivamente le perdite e garantire il normale afflusso d'acqua ai cittadini, preferisce che il problema permanga, pensando semplicemente di ridimensionarlo, andando ad incidere negativamente sulla legittima aspettativa dei cittadini di poter usufruire regolarmente del bene acqua».