Problemi con il servizio di assistenza disabili: il racconto di Donato che ha rischiato di morire

Richiesto dal sindaco un incontro al Comune con la coop per avere chiarimenti

martedì 2 ottobre 2018 13.53
E' Donato Grande, 27enne tranese affetto da patologia neuromuscolare e costretto a vivere in carozzina, il protagonista di un episodio di malasanità avvenuto questa mattina. Qualcosa sembra non abbia funzionato con il servizio di assistenza domiciliare integrata (Adi) riservato a persone con disabilità.

Il malcapitato ha affidato il suo sfogo su Facebook: «Questa mattina ho rischiato di soffocare perché per l'ennesima volta il servizio di assistenza domiciliare per persone con disabilità gravissima non ha funzionato per una "dimenticanza", l'ennesima, da parte di chi coordina questo servizio indispensabile e vitale per chi vive con una disabilità gravissima».

Donato ha così rivolto un appello alle istituzioni tra cui il sindaco Bottaro, l'assessore Laurora e a Pino Tulipani, garante regionale dei diritti delle persone con disabilita, per far luce sulla questione.

Immediata è stata la reazione del primo cittadino che ha chiamato gli uffici competenti e richiesto un incontro con la coop Gea che gestisce il servizio per ottenere chiarimenti.

«Il servizio Adi per persone con disabilità gravissima – ha concluso infine il malcapitato - deve essere affidato a gente preparata e competente. Siamo persone a che noi!»

AGGIORNAMENTO Al termine dell'incontro svoltosi in Comune con la coop Gea, sindaco e assessore hanno richiesto di avere in giornata una relazione di quanto accaduto ed, inoltre, che vengano loro comunicate (previa una verifica interna alla loro organizzazione del lavoro) le modalità organizzative migliorative circa le sostituzioni e individuazione del personale e quei casi particolari a loro noti. La coop Gea ha infine fatto sapere che invierà agli assistiti ed al Comune una lettera di scuse.