«I giudizi delle agenzie di rating pesano sulla vita del Paese»

L'ex premier Prodi sentito in Tribunale. Il 10 dicembre testimonierà il ministro Padoan

giovedì 19 novembre 2015 17.05
I giudizi delle agenzie di rating non sono giudizi qualsiasi. Hanno un peso sulla vita di un Paese. Lo ha sottolineato, dentro e fuori l'aula di giustizia del Tribunale di Trani in cui ha deposto questa mattina, l'ex premier Romano Prodi.

«Quello che mi preoccupava e mi preoccupa - ha detto sul banco dei testimoni - è l'influenza dei giudizi delle agenzie, per questo avevo chiesto che il loro operato fosse inserito in un più robusto quadro normativo. I giudizi hanno conseguenze sulla vita di un Paese». Ma il Professore non si è sottratto alle domande dei giornalisti sull'argomento.

«Le conseguenze dei loro giudizi - ha proseguito - sono molto importanti e, quindi, ho sempre sostenuto che ci sarebbe voluta una struttura sovranazionale, tipo fondo monetario, che disciplinasse questo giudizio che si dà su imprese o Stati perché ha conseguenze molto forti. Era per elevare il livello di questi giudizi. O se questo non era possibile, avere società di rating europea per articolare meglio la dialettica». Prodi ha anche detto che «non è cambiato nulla rispetto a questo auspicio».

«Quella delle agenzie è un'opinione, che ha certamente conseguenze», ha sottolineato. "Ma quello che ho sempre sostenuto, proprio per l'importanza che hanno, è che se ci fosse una dialettica maggiore nel mondo. Ce ne guadagnerebbe il senso della credibilità delle cose».

Il processo a S&P riprenderà il 10 dicembre, quando sarà sentito il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Con lui anche Maria Pierdicchi, fino a marzo scorso responsabile di S&P per il Sud Europa, e il giornalista Marco Galluzzo, che per il Corriere della Sera si occupava dell'ex premier Mario Monti. Sarà sentito in merito a un articolo che illustrava la posizione dell'allora premier sulle agenzie di rating. Monti invece sarà a Trani probabilmente a fine gennaio, non potendo deporre il 10 dicembre per impegni pregressi.

Al termine della giornata, invece, l'agenzia di rating ha diffuso una nota nella quale si dichiara «soddisfatta del risultato dell'udienza di oggi. Molte delle dichiarazioni rese dai testimoni della pubblica pccusa durante l'udienza di oggi - ha spiegato - erano in realtà a favore di Standard & Poor's mentre altre non supportano l'accusa».

«Riteniamo - ha proseguito - che diventerà sempre più evidente, nel corso del processo, che le accuse di manipolazione del mercato sono infondate e che Standard & Poor's e i suoi dipendenti hanno sempre agito nel pieno rispetto della legge e con procedure e metodologie di rating rigorose. Standard & Poor's sostiene i propri dipendenti, i senior manager esperti e gli analisti che - conclude - vantano un track record impeccabile di integrità e competenza professionale».