Proprietà in via Tolomeo abbandonata da oltre 20 anni: la denuncia della Barresi
«Come hanno potuto le amministrazioni lasciare senza risposta le richieste di bonifica?»
sabato 28 luglio 2018
11.10
Dopo lo sfortunato caso segnalato dei turisti ungheresi l'incuria dell'amministrazione Comunale assume dei caratteri sempre più grotteschi e grossolani. Stamattina ho eseguito un sopralluogo presso una proprietà comunale (come ricordavo nel pezzo degli ausiliari al traffico: "che è semplice imbattersi, girando per le proprietà comunali nell'incuria e nella trascuratezza del proprio patrimonio che il comune detiene in completo stato di abbandono") adiacente alla Scuola Fabiano di via Tolomeo angolo C.so don Luigi Sturzo.
Sono riuscita ad entrare grazie alla gentilezza e cortesia dei proprietario confinante nella struttura abbandonata a se stessa da lontano 1993-1994, ho potuto constatare il degrado totale, sfociato nello sviluppo autonomo di una vegetazione selvatica così florida che si è impadronita della struttura. Che la vegetazione e le sterpaglie coprano la struttura è forse il pericolo minore, secondo me, la preoccupazione maggiore è che qui folti arbusti selvaggi nascondano oltre ad immondizia (nociva) anche ratti, serpenti e tanti altri animali (vedi foto).
Ora mi domando come hanno potuto fare le vecchie ed ora la nuova amministrazione (post-scriptum quando c'è da bacchettare bacchettiamo tutti) a non aver visto e lasciare senza risposte le richieste di bonifica, avanzate nel tempo dai cittadini residenti?
Gli amministratori pubblici sono molto attenti e bravi quando a seguito di ordinanza, obbligano i privati a tenere puliti i loro fondi da sterpaglie ed erbacce per evitare il danno alla salute pubblica, ma mettono la testa sotto la sabbia quando gli adempimenti riguardano loro.
Infatti ho dovuto più di una volta sollecitare l'intervento degli amministratori locali e molti non mi vergogno a dirlo non conoscevano neanche l'esistenza di quel sito, e che fosse proprietà del Comune, così mi sono armata della mia solita testardaggine e della mia visione di bene pubblico ed ho interessato alla vicenda i vertici di ASL/BAT, competente per territorio, gli stessi al momento effettueranno i dovuti sopralluoghi e dopo emetteranno a danno del Comune l'ordinanza di procedere alla immediata bonifica del sito, e come sempre dico a me stessa riprendendo il titolo del famoso libro scritto dal prof. Marcello D'Orta "io speriamo che me la cavo".
- Anna Maria Barresi
Sono riuscita ad entrare grazie alla gentilezza e cortesia dei proprietario confinante nella struttura abbandonata a se stessa da lontano 1993-1994, ho potuto constatare il degrado totale, sfociato nello sviluppo autonomo di una vegetazione selvatica così florida che si è impadronita della struttura. Che la vegetazione e le sterpaglie coprano la struttura è forse il pericolo minore, secondo me, la preoccupazione maggiore è che qui folti arbusti selvaggi nascondano oltre ad immondizia (nociva) anche ratti, serpenti e tanti altri animali (vedi foto).
Ora mi domando come hanno potuto fare le vecchie ed ora la nuova amministrazione (post-scriptum quando c'è da bacchettare bacchettiamo tutti) a non aver visto e lasciare senza risposte le richieste di bonifica, avanzate nel tempo dai cittadini residenti?
Gli amministratori pubblici sono molto attenti e bravi quando a seguito di ordinanza, obbligano i privati a tenere puliti i loro fondi da sterpaglie ed erbacce per evitare il danno alla salute pubblica, ma mettono la testa sotto la sabbia quando gli adempimenti riguardano loro.
Infatti ho dovuto più di una volta sollecitare l'intervento degli amministratori locali e molti non mi vergogno a dirlo non conoscevano neanche l'esistenza di quel sito, e che fosse proprietà del Comune, così mi sono armata della mia solita testardaggine e della mia visione di bene pubblico ed ho interessato alla vicenda i vertici di ASL/BAT, competente per territorio, gli stessi al momento effettueranno i dovuti sopralluoghi e dopo emetteranno a danno del Comune l'ordinanza di procedere alla immediata bonifica del sito, e come sempre dico a me stessa riprendendo il titolo del famoso libro scritto dal prof. Marcello D'Orta "io speriamo che me la cavo".
- Anna Maria Barresi