Pubblicità abusiva, riparte l’iter per il regolamento
Documentazione e piano finiranno presto sul tavolo della presidenza del Consiglio. Si sta studiando una soluzione rapida per punire i trasgressori
giovedì 30 maggio 2013
0.16
Dopo i sequestri effettuati dalla Polizia di Stato e dopo la richiesta del consigliere Raimondo Lima a riprendere in mano la situazione, c'è stato un vertice a Palazzo di città sulla questione della pubblicità abusiva. Ieri mattina si sono riuniti gli assessori Giuseppe Di Marzio (Polizia locale), Giuseppe De Simone (arredo urbano) e Michele D'Amore (Finanze e patrimonio). Con loro anche il dirigente dell'ufficio tecnico, Claudio Laricchia e il dirigente della ripartizione finanziaria, Grazia Marcucci.
Per contrastare il fenomeno, i tre assessori hanno firmato un documento nel quale di fatto si rimette in moto l'iter per l'approvazione del regolamento comunale per le affissioni. Le carte ed il piano, redatto nel 2010 da un consulente esterno dell'amministrazione, verranno trasferite sul tavolo della presidenza del Consiglio comunale. Al presidente, Fabrizio Ferrante, toccherà poi convocare la conferenza dei capigruppo per un approfondimento della materia e per decidere se vi siano i presupposti per andare subito in Consiglio per approvare definitivamente un piano regolatore della pubblicità che possa rimettere ordine in città.
La materia però è alquanto scivolosa. Non a caso, a più riprese, è intervenuta la magistratura con sequestri e denunce. A luglio del 2010, l'amministrazione aveva affidato ad un professionista di Latina un incarico finalizzato alla redazione del nuovo piano generale degli impianti pubblicitari del territorio comunale di Trani. Questa determinazione fu contestata da Roberto Visibelli in quanto ritenuta viziata da omissioni nonché da dichiarazioni palesemente in contrasto con le norme di legge in materia. In relazione alla gestione degli impianti pubblicitari, l'amministrazione di Trani, nel 2005, aveva approvato con una delibera la modifica del piano generale degli impianti pubblicitari, affidando, con una determina del maggio 2007, alla società Prospettive 2000 scarl il censimento e la rilevazione fotografica degli impianti pubblicitari esistenti e il servizio di attacchinaggio e affissione dei manifesti. La società depositò la relazione finale a dicembre del 2007. Nel 2009, con deliberazione di Consiglio comunale, si stabilì di affidare, per mezzo di gara ad evidenza pubblica, il servizio di accertamento e riscossione dei cosiddetti tributi minori (pubblicità, pubbliche affissioni, Tosap, Tarsug), per un periodo di 5 anni, dando atto che il concessionario avrebbe dovuto con proprie risorse ed in raccordo con gli uffici comunali, attuare un nuovo piano sulle pubbliche affissioni ed impianti pubblicitari con particolare riferimento alle affissioni ed al rinnovamento delle strutture affissionistiche comunali, con beneficio della sicurezza e dell'estetica, senza spese per il Comune. Tuttavia la gara non fu mai indetta. Perdurando l'inerzia dell'amministrazione comunale, alcuni operatori del settore si rivolsero al Tar Puglia, ottenendo, ex multis, un'ordinanza con cui si invitava il Comune di Trani ad espletare nel più breve tempo possibile la gara di appalto per l'assegnazione dei lotti previsti nel piano generale degli impianti pubblicitari. Altri operatori hanno invece continuato ad installare numerosi impianti pubblicitari abusivi.
Visibelli contestò aspramente anche i contenuti della consulenza affidata al professionista di Latina (costata 26mila euro). Nello schema di convenzione non erano stati previsti alcuni indirizzi strategici per la redazione di un efficace piano (dimensionamento del numero degli impianti autorizzabili e delle relative superfici, prescrizioni tecniche relative agli elaborati progettuali) mentre si era data più attenzione a questioni secondarie (la realizzazione di una normativa specifica per le insegne private di qualsiasi tipo, al fine di ottenere un miglioramento ed una razionalizzazione estetico-funzionale delle insegne e dell'ambiente costruito). «Questa necessità – scriveva Visibelli nel 2010 - è certamente sentita, soprattutto nel centro storico, ma non può costituire l'obiettivo principale di un piano generale delle pubbliche affissioni. Probabilmente si è trattato di un copia-incolla frettoloso da altri documenti, oppure si voleva maldestramente porre l'accento su un attività che giustificasse l'affidamento ad un architetto».
Anche se Visibelli non c'è più, i suoi suggerimenti – da noi rispolverati – potrebbero tornare utili a chi si accinge a riguardare le carte. In tutto questo, da più parti, si è levata una richiesta d'intervento. Il consigliere del Pdl, Francesco De Noia ha suggerito di coprire completamente i manifesti sulle strutture abusive, l'assessore De Simone ha prospettato di utilizzare lo stesso metodo adottato per le pubblicità elettorali fuori spazio (la dicitura «Abusivo» sul manifesto). L'assessore alle finanze, Michele D'Amore, ha preso appunti. «Vediamo qual è la soluzione più economica. Di certo un segnale va dato». Intanto qualche totem è già sparito dalla circolazione.
Per contrastare il fenomeno, i tre assessori hanno firmato un documento nel quale di fatto si rimette in moto l'iter per l'approvazione del regolamento comunale per le affissioni. Le carte ed il piano, redatto nel 2010 da un consulente esterno dell'amministrazione, verranno trasferite sul tavolo della presidenza del Consiglio comunale. Al presidente, Fabrizio Ferrante, toccherà poi convocare la conferenza dei capigruppo per un approfondimento della materia e per decidere se vi siano i presupposti per andare subito in Consiglio per approvare definitivamente un piano regolatore della pubblicità che possa rimettere ordine in città.
La materia però è alquanto scivolosa. Non a caso, a più riprese, è intervenuta la magistratura con sequestri e denunce. A luglio del 2010, l'amministrazione aveva affidato ad un professionista di Latina un incarico finalizzato alla redazione del nuovo piano generale degli impianti pubblicitari del territorio comunale di Trani. Questa determinazione fu contestata da Roberto Visibelli in quanto ritenuta viziata da omissioni nonché da dichiarazioni palesemente in contrasto con le norme di legge in materia. In relazione alla gestione degli impianti pubblicitari, l'amministrazione di Trani, nel 2005, aveva approvato con una delibera la modifica del piano generale degli impianti pubblicitari, affidando, con una determina del maggio 2007, alla società Prospettive 2000 scarl il censimento e la rilevazione fotografica degli impianti pubblicitari esistenti e il servizio di attacchinaggio e affissione dei manifesti. La società depositò la relazione finale a dicembre del 2007. Nel 2009, con deliberazione di Consiglio comunale, si stabilì di affidare, per mezzo di gara ad evidenza pubblica, il servizio di accertamento e riscossione dei cosiddetti tributi minori (pubblicità, pubbliche affissioni, Tosap, Tarsug), per un periodo di 5 anni, dando atto che il concessionario avrebbe dovuto con proprie risorse ed in raccordo con gli uffici comunali, attuare un nuovo piano sulle pubbliche affissioni ed impianti pubblicitari con particolare riferimento alle affissioni ed al rinnovamento delle strutture affissionistiche comunali, con beneficio della sicurezza e dell'estetica, senza spese per il Comune. Tuttavia la gara non fu mai indetta. Perdurando l'inerzia dell'amministrazione comunale, alcuni operatori del settore si rivolsero al Tar Puglia, ottenendo, ex multis, un'ordinanza con cui si invitava il Comune di Trani ad espletare nel più breve tempo possibile la gara di appalto per l'assegnazione dei lotti previsti nel piano generale degli impianti pubblicitari. Altri operatori hanno invece continuato ad installare numerosi impianti pubblicitari abusivi.
Visibelli contestò aspramente anche i contenuti della consulenza affidata al professionista di Latina (costata 26mila euro). Nello schema di convenzione non erano stati previsti alcuni indirizzi strategici per la redazione di un efficace piano (dimensionamento del numero degli impianti autorizzabili e delle relative superfici, prescrizioni tecniche relative agli elaborati progettuali) mentre si era data più attenzione a questioni secondarie (la realizzazione di una normativa specifica per le insegne private di qualsiasi tipo, al fine di ottenere un miglioramento ed una razionalizzazione estetico-funzionale delle insegne e dell'ambiente costruito). «Questa necessità – scriveva Visibelli nel 2010 - è certamente sentita, soprattutto nel centro storico, ma non può costituire l'obiettivo principale di un piano generale delle pubbliche affissioni. Probabilmente si è trattato di un copia-incolla frettoloso da altri documenti, oppure si voleva maldestramente porre l'accento su un attività che giustificasse l'affidamento ad un architetto».
Anche se Visibelli non c'è più, i suoi suggerimenti – da noi rispolverati – potrebbero tornare utili a chi si accinge a riguardare le carte. In tutto questo, da più parti, si è levata una richiesta d'intervento. Il consigliere del Pdl, Francesco De Noia ha suggerito di coprire completamente i manifesti sulle strutture abusive, l'assessore De Simone ha prospettato di utilizzare lo stesso metodo adottato per le pubblicità elettorali fuori spazio (la dicitura «Abusivo» sul manifesto). L'assessore alle finanze, Michele D'Amore, ha preso appunti. «Vediamo qual è la soluzione più economica. Di certo un segnale va dato». Intanto qualche totem è già sparito dalla circolazione.