Questa sera l'autore Bijan Zarmandili a TraniLibri Point

Giovedì incontrerà gli studenti dell'Itis di Andria

martedì 4 marzo 2008
Martedì 4 marzo, alle ore 19.00 presso Tranilibri Point in via Mario Pagano 220 a Trani, si terrà la presentazione del libro "L'estate è crudele" di Bijan Zarmandili. Giovedì 6 marzo l'autore incontrerà gli studenti dell'istituto ITIS Sen. Onofrio Jannuzzi di Andria. L'iniziativa è promossa dalla libreria Tranilibri e dal preside prof. Giuseppe Valente.

L'autore - E' stato per 20 anni fra i quadri dirigenti della sinistra iraniana in esilio e ha partecipato all'opposizione iraniana al passato regime dello scia'. Ha cominciato l'attivita' giornalistica nel 1980 dopo la rivoluzione islamica ed e' esperto di politica medio-orientale per il gruppo Repubblica-Espresso.

Altre pubblicazioni - Mondo iranico, e le biografie di Mohammad Mossadegh e dell'Ayatollah Khomeini, documenti di un dirottamento (sul caso dell'Achille Lauro) e il romanzo "La grande casa di Monierrieh" ( feltrinelli 2004 ) infine l'ultimo l'estate e' crudele 2007

In sintesi - Un romanzo di passione amorosa e civile, ma al tempo stesso anche delicatamente poetico, che ha per protagonisti due giovani militanti nel partito d'opposizione al regime dello scià, negli anni settanta. La storia di Parviz e Maryam prende corpo attraverso la ricerca del figlio, Keivan, che da Teheran va a visitare Roma, la città nella quale i genitori si sono conosciuti e innamorati quando studiavano all'università; il suo viaggio è una porta aperta sulla vicenda che lega i due protagonisti attraverso l'amore ma complice anche una fede politica sentita come irrinunciabile ideale. Il lettore segue prima l'avventuroso viaggio di Parviz - richiamato in patria dal partito - da Roma a Teheran passando per la Germania, la Turchia, e infine il Kurdistan; poi assiste al ricongiungimento dei due giovani, in patria, sino al drammatico epilogo, nel quale entrambi trovano la morte per mano della Savak: Parviz viene ucciso nel corso di un'irruzione insieme agli altri compagni della sua cellula, Maryam viene invece arrestata e torturata. Non rinnegherà le idee per le quali ha combattuto neanche per salvarsi la vita (sebbene lasci orfano un bambino di pochi mesi), in un finale tragico e dolcissimo nel quale ritornano, come un Leitmotiv, i versi della poetessa Forugh Farrokhzad. La poesia, infatti, che della cultura persiana è elemento fondante, è un fil rouge che attraversa il romanzo dandogli luce e spessore.