Racket estorsioni, per Vito Corda chiesti 4 anni e 8 mesi di reclusione

Oggi a Bari la nuova udienza. Ecco tutte le richieste di condanna

venerdì 2 marzo 2018 8.09
Si è tenuta oggi, nel Tribunale di Bari, la prima udienza per l'organizzazione che gestiva il racket delle estorsioni su tutto il nord barese. Era febbraio dello scorso anno quando i carabinieri avevano arrestato 7 persone facenti capo ad un agguerrito gruppo criminale, in particolare della città di Trani, specializzati nell'imposizione a gran parte del tessuto economico cittadino del "pizzo". Per Vito Corda, alias "Il Napoletano", mente ispiratrice nell'organizzare le attività illecite, è stata richiesta dal pubblico ministero una pena di reclusione di 4 anni e 8 mesi, pena ridotta "conquistata" dopo essere diventato collaboratore di giustizia.

Pe l'albanese, Gishti Ilir, pregiudicato già sottoposto agli arresti domiciliari, è stata invece richiesta una pena di 8 anni e 8000 euro di multa. Per Giuseppe Corda, pregiudicato e sorvegliato speciale della polizia di Stato, 4 anni e 4000 euro di multa. E ancora, 4 anni e 2 mesi per Michele Di Feo; per Nicola Petrilli 2 anni e 8 mesi; per Pasquale Pignataro, detto "u sghess", 10 anni e 10mila euro di multa.

L'azione criminale, estesa all'intero territorio cittadino e caratterizzata da un pesante clima di terrore, nonché dalle minacce espresse di danneggiamenti alle cose e di lesioni personali alle vittime, ha interessato la quasi totalità dei settori economici. Commercianti e ristoratori, imprenditori del settore edile, tessile e di estrazione della rinomata pietra tranese, dai quali i malviventi pretendevano il pagamento di somme di denaro fino a 40.000 euro, minacciando di compiere incendi e danneggiamenti alle rispettive attività, qualora non avessero aderito.