Ricettazione e furto di alluminio: tre arresti dei carabinieri a Trani

Si tratta di Riccardo Quacquarelli, Francesco Di Gioia e Sergio Boccasile

giovedì 12 giugno 2008
Tre persone nell'arco di alcune ore sono state arrestate a Trani dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia. Il primo a finire nella rete dei militari è stato Riccardo Quacquarelli, 40enne del luogo, noto ai militari. Erano circa le 19 di martedì quando una "gazzella" in transito per quella via Andria notava sopraggiungere una Fiat Uno con due persone a bordo che, alla loro vista, voltavano il capo chinandosi leggermente per non farsi riconoscere. Tale comportamento insospettiva gli operanti, che si ponevano al loro inseguimento, intimando l'alt. L'utilitaria, però, proseguiva imperterrita la sua corsa e ne nasceva un inseguimento. Dopo aver cercato di speronare l'autoradio dell'Arma, la Fiat perdeva il controllo del mezzo, fermandosi al termine di un "testa-coda". Scesi dall'auto nel tentativo di fuggire, il conducente veniva raggiunto e bloccato dai militari, mentre il passeggero riusciva a dileguarsi a piedi per le campagne circostanti. La perquisizione eseguita permetteva ai carabinieri di rinvenire sul mezzo uno "spadino" inserito nella serratura del quadro di accensione, mentre i successivi accertamenti appuravano che l'auto era il provento di un furto perpetrato ad Andria la scorsa settimana. Inevitabile, a quel punto, l'arresto per il 40enne, accusato di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale, mentre sono in corso indagini per risalire all'identità del complice. Più tardi, invece, in piena notte, gli stessi militari traevano in arresto il 41enne Francesco Di Gioia ed il 64enne Sergio Boccasile, entrambi del luogo ed a loro noti, con l'accusa di furto aggravato. Verso le 2, infatti, su segnalazione pervenuta sul 112 per un furto in atto in un ristorante di quella via Zara, i carabinieri si portavano sul posto, ove, dopo aver notato un'Ape 50 parcheggiata davanti al locale, sorprendevano nel cortile i due mentre trasportavano infissi in alluminio. Abbandonata l'ingombrante refurtiva, tentavano comunque la fuga, ma rincorsi dai militari venivano bloccati e tratti in arresto. Sul motocarro, invece, utilizzato dai due, veniva rinvenuta una considerevole quantità di materiale in alluminio: una porta a scrigno, una struttura di sostegno di una tenda parasole, pannelli, pedane e scaffali, che sono poi stati restituiti al legittimo proprietario. Per i tre si sono così aperte le porte del carcere locale.