Riutilizzo delle acque reflue ai fini irrigui: il consiglio comunale approva la variante
L'impianto avrà effetti positivi sull'ambiente e sull'economia
giovedì 10 marzo 2022
16.38
Approvata a maggioranza dal consiglio comunale la delibera per il "Riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell'abitato di Trani approvazione progetto definitivo, adozione della variante al Pug, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e dichiarazione di pubblica utilità".
Nel 2016 la Giunta Regionale della Puglia invitava i Comuni a presentare manifestazione di interesse preliminare per il finanziamento di interventi rivolti all'attivazione e all'esercizio dei sistemi di recupero e riutilizzo in agricoltura delle acque reflue urbane depurate, nell'ambito del Por Puglia 14/20; e invitava gli enti interessati a presentare manifestazioni di interesse preliminare per il finanziamento. Il Comune di Trani manifestò interesse alla Regione Puglia, relativa al Depuratore in esercizio, risultando "ammessa con riserva"; necessitando sudi di fattibilità completo di dati anche economici. Nel 2017 il Comune di Trani ha trasmesso alla Regione Puglia il progetto fattibilità tecnico economica di "Riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate e licenziate dal depuratore a servizio dell'abitato di Trani per l'importo complessivo di €.6.910.000,00. Con Delibera di Giunta Regionale veniva approvato ed ammesso a finanziamento il progetto.
Accertato che gli interventi previsti dal progetto di Riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell'abitato di Trani, non risultavano conformi alle previsioni urbanistiche contenute nel vigente PUG comunale, oggi dunque con questa delibera il Consiglio comunale, tenuto conto delle osservazioni, si è pronunciato definitivamente per la variante urbanistica senza necessità di controllo regionale.
"I cambiamenti climatici e la scarsità di acqua nei nostri bacini stanno mettendo a dura prova le nostre coltivazioni con la conseguenza di rendere meno competitivi i prodotti della nostra terra. Con questo progetto sarà assicurata l'erogazione a costi modesti di acqua all'agricoltura ed alle industrie del settore lapideo. Il rispetto di tutte le norme previste per appalti di queste dimensioni ha reso lungo e faticoso l'iter amministrativo di questo progetto avviato su proposta della Regione nel 2016" dichiarava il dott. Domenico Santorsola nel maggio 2020, avendo egli stesso avviato l'importante iter quand'era assessore regionale all'ambiente.
Nel 2016 la Giunta Regionale della Puglia invitava i Comuni a presentare manifestazione di interesse preliminare per il finanziamento di interventi rivolti all'attivazione e all'esercizio dei sistemi di recupero e riutilizzo in agricoltura delle acque reflue urbane depurate, nell'ambito del Por Puglia 14/20; e invitava gli enti interessati a presentare manifestazioni di interesse preliminare per il finanziamento. Il Comune di Trani manifestò interesse alla Regione Puglia, relativa al Depuratore in esercizio, risultando "ammessa con riserva"; necessitando sudi di fattibilità completo di dati anche economici. Nel 2017 il Comune di Trani ha trasmesso alla Regione Puglia il progetto fattibilità tecnico economica di "Riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate e licenziate dal depuratore a servizio dell'abitato di Trani per l'importo complessivo di €.6.910.000,00. Con Delibera di Giunta Regionale veniva approvato ed ammesso a finanziamento il progetto.
Accertato che gli interventi previsti dal progetto di Riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate licenziate dal depuratore a servizio dell'abitato di Trani, non risultavano conformi alle previsioni urbanistiche contenute nel vigente PUG comunale, oggi dunque con questa delibera il Consiglio comunale, tenuto conto delle osservazioni, si è pronunciato definitivamente per la variante urbanistica senza necessità di controllo regionale.
"I cambiamenti climatici e la scarsità di acqua nei nostri bacini stanno mettendo a dura prova le nostre coltivazioni con la conseguenza di rendere meno competitivi i prodotti della nostra terra. Con questo progetto sarà assicurata l'erogazione a costi modesti di acqua all'agricoltura ed alle industrie del settore lapideo. Il rispetto di tutte le norme previste per appalti di queste dimensioni ha reso lungo e faticoso l'iter amministrativo di questo progetto avviato su proposta della Regione nel 2016" dichiarava il dott. Domenico Santorsola nel maggio 2020, avendo egli stesso avviato l'importante iter quand'era assessore regionale all'ambiente.