«Sbagliato generalizzare sui comportamenti dei consiglieri»

Pino Paolillo scrive a Ronco dopo l’ultimo Avviso di chiamata. L’appello: «Cerchiamo tutti di attribuire un peso specifico maggiore a ciò che scriviamo e diciamo»

giovedì 23 maggio 2013 23.02
Riceviamo e pubblichiamo una lettera del consigliere comunale di Scelta civica Trani, Giuseppe Paolillo, indirizzata al nostro Giovanni Ronco dopo la pubblicazione dell'ultima puntata della sua rubrica.

«Caro Giovanni, Sperando che tu mi permetta di darti del tu, molto sommessamente vorrei replicare all'articolo da te scritto su TraniViva. Capisco e comprendo l'esigenza di rendere pepato un articolo che accentui difetti e comportamenti naif della classe politica e, in questo caso, dei consiglieri comunali di Trani ma non accetto che si faccia, come si suol dire, di tutt'erba un fascio e quindi non accetto di essere accomunato a chi, a tuo dire, esercita il ruolo di consigliere comunale in modo inappropriato.

Innanzitutto non ritengo sia giusto definire, quello sparuto e misero gruppo di elettori che mi hanno votato, degli sciagurati anche perché questo più che offendere me offenderebbe proprio loro. Non accetto di essere definito una macchietta come tu definisci tutti i consiglieri comunali facenti parte di questa amministrazione. La mia vita da consigliere non credo affatto che possa definirsi esilarante.

Credimi, non mi ha divertito affatto rimanere in Consiglio comunale a digiuno per oltre 10 ore lontano dal mio studio, dalla mia attività lavorativa e, soprattutto, dalla mia famiglia. Non mi ha divertito e né mi diverte approvare delibere di Consiglio comunale che, se non amministrativamente perfette, possono comportare una mia responsabilità amministrativa e patrimoniale. Ma questo non mi pesa affatto, anzi, mi piace fare politica e lo faccio con estremo entusiasmo.

Io e gli altri consiglieri comunali (e non pochi) cerchiamo di svolgere il nostro ruolo istituzionale in modo serio, attento, puntuale, rispettoso delle leggi e dei regolamenti. Per di più, da un po' di tempo a questa parte, rendere pubblica, attraverso i siti web, l'attività istituzionale espone noi consiglieri, di qualsiasi appartenenza politica, agli attacchi pesanti e gratuiti degli anonimi frequentatori dei relativi forum che sanno solo rivolgere insulti ed offese personali.

Molto sommessamente ritengo che in questo momento caratterizzato da un forte clima di antipolitica oltre che da profonda crisi economica, sia doveroso che tutti noi, giornalisti da una parte e politici (a qualsiasi livello) dall'altra, cercassimo di attribuire un peso specifico maggiore a quello che scriviamo e diciamo, proprio per evitare che le generalizzazioni che possono derivarne, in questo caso della classe politica, siano un messaggio sbagliato e fuorviante per la cittadinanza.

Se poi c'è chi si comporta in maniera inadeguata o impropria rispetto al ruolo pubblico ed istituzionale che ricopre è giusto che lui, è solo lui, sia fortemente criticato e che lui solo si faccia carico delle relative conseguenze. Con stima e affetto».

Pino Paolillo