Sede interforze e sicurezza del Comune, chiesto il processo per Modugno
L'accusa è falso. Davanti al Gup oggi anche gli ex segretari generali Russo e Guidotti
venerdì 19 febbraio 2016
18.45
Approdano oggi davanti al gup del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, alcuni procedimenti per falso (commesso dal pubblico ufficiale) a carico dell'ex comandante della polizia municipale, Antonio Modugno, che è imputato insieme agli ex segretari generali del Comune, Domenico Guidotti e Luca Russo. All'esame del giudice finiscono tre diverse vicende, oggetto di altrettanti fascicoli per i quali ci sono state parziali archiviazioni (sia per indagati che per capi di imputazione e reati) a seguito della richiesta della Procura di Trani. Per le restanti posizioni si è arrivati all'imputazione coatta con fissazione dell'udienza di oggi, al termine della quale il gup dovrà decidere se i tre imputati dovranno essere processati o prosciolti.
La prima parte riguarda i contestati lavori per la ristrutturazione dell'ufficio di gabinetto del sindaco, realizzati quando era ancora in carica Giuseppe Tarantini. Il colonnello Modugno, in una nota protocollata nell'ottobre 2010, attestava falsamente al dirigente della terza ripartizione che le opere eseguite in via d'urgenza e indicate nella stessa nota erano state "sollecitate più volte … anche dal commissariato di polizia di Stato di Trani per garantire in 'toto' la sicurezza del sindaco, del vicesindaco, dell'assessore alla polizia municipale nonché del segretario generale…", con il fine di impegnare 70 mila euro nel bilancio comunale di quell'anno. E' imputato di falso anche in relazione a tre "atti di liquidazione" per 39 mila euro complessivi relativi al Ced. Russo, in qualità di ex dirigente della prima ripartizione, risponde anche lui di falso per aver attestato falsamente, in una determina del dicembre 2010, che i lavori e le forniture che dovevano essere realizzate dalla Seca "erano ancora da porre in essere".
C'è poi la parte che riguarda la realizzazione della sede interforze di polizia giudiziaria, allestita al pian terreno del palazzo comunale e alla fine mai utilizzata per questo scopo. Al centro della vicenda la determina di affidamento dei lavori del marzo 2012. In pratica, nella quale si attestava che con l'ordinanza 8514/2012 l'ex sindaco Giuseppe Tarantini aveva disposto "una diversa collocazione degli uffici comunali nonché l'urgente trasferimento degli stessi". In realtà, l'ordinanza citata prevedeva solo "il mero sgombero ad horas del locale a piano terra del palazzo di città".
Come se non bastasse, la determina affermava che "con decreto dell'autorità giudiziaria (Trani-Bari), agli atti d'ufficio, è stata autorizzata la costituzione di nuovi uffici interforze di polizia giudiziaria, da collocare al secondo piano del palazzo di città". E, invece, esisteva solo un decreto del febbraio 2012 con cui il procuratore di Trani e il procuratore generale della Corte d'Appello di Bari chiedevano l'applicazione dello stesso Modugno e di altri quattro ufficiali della polizia municipale di Trani alla sezione di polizia giudiziaria della procura. Per questa parte sono imputati sia Modugno che Guidotti, rispettivamente come dirigenti della VI e III ripartizione. A Modugno viene anche contestato una falsa dichiarazione in cui sosteneva che i locali adibiti alla sezione di polizia giudiziaria interforze... in seno alla Procura di Trani, sono ubicati al piano terra di Palazzo di città..", mentre l'affidamento dei lavori, tramite la delibera di marzo 2012, riguardavano - sostiene la Procura - il secondo piano dell'edificio.
Infine, Modugno risponde di falso anche in relazione all'aggiudicazione dell'appalto (da 179 mila euro) per la "fornitura e posa in opera di materiale informatico necessario al controllo, monitoraggio, registrazione e sicurezza degli accessi al palazzo di città". In pratica, nella determina del 2011 sosteneva che i dirigenti di I, II, III e IV ripartizione avevano condiviso "in toto" le urgenti misure di sicurezza da adottare e avevano individuato Modugno come responsabile dei necessari atti amministrativi e gestionali da mettere in atto. Dichiarava anche di aver ricevuto un'apposita delega dal dirigente della IV ripartizione nelle comunicazioni inviate allo scomparso senatore Roberto Visibelli, alla Procura di Trani, alla Prefettura della Bat e anche agli organi di stampa.
AGGIORNAMENTO - L'udienza di oggi è stata aggiornata al 26 maggio per le repliche del pubblico ministero.
La prima parte riguarda i contestati lavori per la ristrutturazione dell'ufficio di gabinetto del sindaco, realizzati quando era ancora in carica Giuseppe Tarantini. Il colonnello Modugno, in una nota protocollata nell'ottobre 2010, attestava falsamente al dirigente della terza ripartizione che le opere eseguite in via d'urgenza e indicate nella stessa nota erano state "sollecitate più volte … anche dal commissariato di polizia di Stato di Trani per garantire in 'toto' la sicurezza del sindaco, del vicesindaco, dell'assessore alla polizia municipale nonché del segretario generale…", con il fine di impegnare 70 mila euro nel bilancio comunale di quell'anno. E' imputato di falso anche in relazione a tre "atti di liquidazione" per 39 mila euro complessivi relativi al Ced. Russo, in qualità di ex dirigente della prima ripartizione, risponde anche lui di falso per aver attestato falsamente, in una determina del dicembre 2010, che i lavori e le forniture che dovevano essere realizzate dalla Seca "erano ancora da porre in essere".
C'è poi la parte che riguarda la realizzazione della sede interforze di polizia giudiziaria, allestita al pian terreno del palazzo comunale e alla fine mai utilizzata per questo scopo. Al centro della vicenda la determina di affidamento dei lavori del marzo 2012. In pratica, nella quale si attestava che con l'ordinanza 8514/2012 l'ex sindaco Giuseppe Tarantini aveva disposto "una diversa collocazione degli uffici comunali nonché l'urgente trasferimento degli stessi". In realtà, l'ordinanza citata prevedeva solo "il mero sgombero ad horas del locale a piano terra del palazzo di città".
Come se non bastasse, la determina affermava che "con decreto dell'autorità giudiziaria (Trani-Bari), agli atti d'ufficio, è stata autorizzata la costituzione di nuovi uffici interforze di polizia giudiziaria, da collocare al secondo piano del palazzo di città". E, invece, esisteva solo un decreto del febbraio 2012 con cui il procuratore di Trani e il procuratore generale della Corte d'Appello di Bari chiedevano l'applicazione dello stesso Modugno e di altri quattro ufficiali della polizia municipale di Trani alla sezione di polizia giudiziaria della procura. Per questa parte sono imputati sia Modugno che Guidotti, rispettivamente come dirigenti della VI e III ripartizione. A Modugno viene anche contestato una falsa dichiarazione in cui sosteneva che i locali adibiti alla sezione di polizia giudiziaria interforze... in seno alla Procura di Trani, sono ubicati al piano terra di Palazzo di città..", mentre l'affidamento dei lavori, tramite la delibera di marzo 2012, riguardavano - sostiene la Procura - il secondo piano dell'edificio.
Infine, Modugno risponde di falso anche in relazione all'aggiudicazione dell'appalto (da 179 mila euro) per la "fornitura e posa in opera di materiale informatico necessario al controllo, monitoraggio, registrazione e sicurezza degli accessi al palazzo di città". In pratica, nella determina del 2011 sosteneva che i dirigenti di I, II, III e IV ripartizione avevano condiviso "in toto" le urgenti misure di sicurezza da adottare e avevano individuato Modugno come responsabile dei necessari atti amministrativi e gestionali da mettere in atto. Dichiarava anche di aver ricevuto un'apposita delega dal dirigente della IV ripartizione nelle comunicazioni inviate allo scomparso senatore Roberto Visibelli, alla Procura di Trani, alla Prefettura della Bat e anche agli organi di stampa.
AGGIORNAMENTO - L'udienza di oggi è stata aggiornata al 26 maggio per le repliche del pubblico ministero.