«Servizi sociali, in fumo 1 milione e mezzo di euro»

I Verdi chiedono spiegazioni per la perdita di un congruo finanziamento. Sul bollettino regionale la revoca dei contributi

lunedì 6 maggio 2013 13.51
Michele Di Gregorio e Franco Laurora (Verdi) chiedono conto al Comune per la perdita di un congruo finanziamento regionale per il piano di investimenti dell'ambito territoriale Trani-Bisceglie che prevedeva per la città di Bisceglie una somma di 1 milione e 500 mila euro destinata alla costruzione di un centro residenziale per anziani e casa alloggio mentre per il Comune di Trani prevedeva un finanziamento di 1 milione e 500 mila euro per i progetti di servizio di pronto intervento sociale (contributo regionale di 628.300 euro), del centro socio-educativo diurno per minori (contributo regionale di 416.770 euro) e del centro sociale polivalente presso villa Guastamacchia (contributo regionale di 455.000 euro).

«Si tratta – spiegano Di Gregorio e Laurora - di risorse destinate a finanziare importanti servizi sociali che hanno la caratteristica di essere strutturati nel tempo e non ricadenti nelle azioni di mero assistenzialismo che caratterizza da un anno l'azione amministrativa in ambito sociale del Comune di Trani con mere contribuzioni di denaro a fondo perduto. La Regione Puglia con due determinazioni del 7 febbraio del 2013 (numero 39 e 40), pubblicate sul bollettino regionale numero 37 del 7 marzo, ha provveduto a revocare il finanziamento concesso per le due città poichè non sono state rispettate le scadenze amministrative imposte per fruire dei soldi. Nonostante una prima proroga concessa dalla Regione alla città di Trani il 28 agosto 2012 con slittamento del termine per la stipula dei contratti all'11 ottobre 2012 il nostro Comune non ha fatto sapere più nulla alla Regione Puglia che per tale motivo ha revocato il finanziamento di 1 milione e 500mila euro. Alla luce di questo, l'amministrazione comunale ha qualcosa da dire a tale proposito? Il nostro Comune ha perso tutti questi soldi per negligenza? Aspettiamo risposte pubbliche ma soprattutto aspettano la risposta i soggetti direttamente interessati ai vari progetti».