Software di gestione dei tributi comunali: 3 indagati

Coinvolti due ex dirigenti: Guidotti e Russo. La denuncia è partita dalla nuova amministrazione Riserbato

giovedì 16 maggio 2013 11.53
Anche l'appalto per il software di gestione dei tributi comunali è finito nel mirino della procura di Trani. E nei guai è finito, di nuovo, l'ex dirigente alle Finanze, Domenico Guidotti, insieme all'ex segretario generale Luca Russo e a Emanuele Bassetto, rappresentante legale della T4I di Leverano, l'azienda che ha fornito al Comune un software da 137mila euro incompleto ma pagato per intero.

I due ex dirigenti sono indagati dal pm Giuseppe Maralfa per abuso d'ufficio, mentre Bassetto deve rispondere di truffa e inadempimento in pubbliche forniture. Il punto di inizio è una determina del 27 febbraio 2012 firmata da Guidotti, che ha disposto l'acquisto del software con relativa assistenza per tre anni dalla T4I di Leverano. Questa, peraltro, è società ben diversa da quelle cui sono stati aggiudicati i servizi in questione in altre determine e, comunque, l'individuazione è avvenuta senza invitare - come prevede il regolamento comunale - almeno cinque aziende. Nel giugno successivo, Guidotti ha disposto il pagamento di una prima fattura da oltre 70mila euro all'azienda salentina, senza che questa avesse adempiuto a quanto previsto dal contratto, in particolare senza aver formato i dipendenti e fornito la banca dati per la Tarsu. Questo ha garantito alla T4I un guadagno non dovuto per 5mila euro. Nel luglio successivo, però, Russo ha liquidato un'altra fattura da 50mila euro. Anche in questo caso viene contestato l'abuso d'ufficio per aver procurato all'azienda un vantaggio patrimoniale di 13mila euro, dovuto alla mancata meccanizzazione delle dichiarazioni di variazioni Ici 2007 e al mancato caricamento della bonifica Ici 2007.

Bassetto, infine, è indagato perché non ha ottemperato agli obblighi previsti dal contratto di fornitura firmato con il Comune e ha emesso le due fatture regolarmente saldate dal Comune «con artifici e raggiri» e, in questo modo, «si procurava un ingiusto profitto di 18mila euro con correlativo danno del Comune di Trani».

La vicenda è finita all'attenzione della procura a fine anno scorso, dopo la denuncia della nuova amministrazione Riserbato. E il 31 dicembre scorso, una determina firmata dal nuovo segretario generale Pasquale Mazzone ha disposto un'altra fornitura di software da parte di una seconda azienda, scelta tra tre sulla base del preventivo più economico.