Sorbitolo killer, gastroenterologo condannato per la morte di Teresa Sunna

La 24enne tranese si stava sottopenendo a un esame diagnostico a Barletta

mercoledì 1 marzo 2017
C'è un terzo colpevole per la morte di Teresa Sunna, la 24enne di Trani uccisa da nitrito di sodio scambiato per innocuo sorbitolo mentre, cinque anni fa, si sottoponeva a un esame diagnostico per accertare intolleranze alimentari. Il giudice monocratico di Trani, Lorenzo Gadaleta, ha condannato a un anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) Ruggiero Spinazzola, il gastroenterologo che somministrò il sorbitolo killer nel suo studio medico di Barletta. Spinazzola è stato condannato per l'accusa di omicidio colposo e assolto per quella di detenzione e somministrazione di farmaci scaduti.

La tragedia avvenne per un errore nell'etichettatura della confezione di sorbitolo, imputato all'azienda nord irlandese Mistral da cui proveniva la sostanza usata per la preparazione al breath test. Il gastroenterologo barlettano aveva acquistato quella confezione sul sito e-bay. Nel marzo 2014 avevano già patteggiato 2 anni di reclusione, col beneficio della sospensione della pena, il direttore dell'azienda irlandese, Anthony Kelly Finbarr, e l'impiegata Shauna McCormick, che materialmente scambiò l'innocuo additivo con il nitrito di sodio e lo spedì a Barletta. Spinazzola aveva preferito sottoporsi al processo sostenendo la sua completa innocenza. Oltre a Teresa Sunna, che morì poco dopo minuti dalla somministrazione, rimasero intossicate altre due donne che furono salvate al pronto soccorso di Barletta.

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