Stop all'autonomia differenziata

Lettera in redazione della consigliera Barresi (Italia in Comune)

giovedì 21 marzo 2019 10.08
Siamo lieti che vari movimenti e partiti, compresa "Forza Italia", facciano propria una battaglia che abbiamo noi di "Italia in Comune" già portato, come da loro invito oggi, un mese fa in alcuni Consigli comunali dove ITC è presente, stiamo parlando dell'autonomia differenziata.

Il tema del riconoscimento di maggiore autonomia alle regioni a statuto ordinario, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma della costituzione, si è guadagnato il centro del dibattito che riguarda le iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna nel 2017.

Le tre Regioni suddette, dopo aver sottoscritto tre accordi preliminari con il Governo a febbraio 2018, hanno ampliato il quadro delle materie da trasferire rispetto a quello originariamente previsto. Nel frattempo altre regioni hanno intrapreso l'iter istituzionale per l'autonomia differenziata, essa non è una decisione del Governo Lega - M5S, ma del Governo Gentiloni che siglò una pre-intesa con le tre regioni più ricche d'Italia.

E' necessario bloccare il processo di autonomia differenziata della Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che dovrà essere discusso a breve dal Parlamento, la sua realizzazione sarebbe deleteria per le Regioni del Sud, infatti ci troveremmo difronte a Regioni ricche e le altre sempre più povere.

La rigenerazione dell'Italia può concretizzarsi, solo, con lo sviluppo del Meridione, i cittadini devono essere trattati nello stesso modo a livello nazionale, sia per il prelievo che per i servizi erogati e di spesa.

La vicenda è decisiva per il futuro dell'Italia, la maggior parte del gettito fiscale verrebbe trattenuta al Nord; allo stesso tempo tutti i cittadini devono godere del diritto all'istruzione, alla salute ecc. indipendentemente dal loro reddito. Le regioni che chiedono l'autonomia vogliono trattenersi quelli che definiscono i loro soldi oltre a quello che lo Stato spende per i servizi.

La sanità al Sud già non è delle migliori, ma con questa autonomia la situazione nei nostri ospedali peggiorerebbe e aumenterebbero i ricoveri di pazienti meridionali in ospedali del Nord, il divario si accentuerebbe in posti letto e attrezzature ai danni del Sud.

Non è giusto trattenere nel proprio territorio i nove decimi delle tasse pagate dai propri cittadini, come le pagano tutti i cittadini italiani e trattenerli perché i più ricchi hanno più bisogni e più diritti.

Cerchiamo tutti insieme, dalla Sinistra più estrema a Fratelli d'Italia, a non aggravare un assetto già precario.

Anna Maria Barresi-Consigliere "Italia in Comune"