Successo per l'apertura di "Venerdì a Teatro": Eduardo De Filippo emoziona Trani
Un folto pubblico per "Le bugie con le gambe lunghe" portata in scena dalla Compagnia Il Dialogo. L'aneddoto: "Eduardo ci autorizzò 50 anni fa"
sabato 25 ottobre 2025
10.22
In una città dove gli spazi dedicati al teatro restano preziosi, la rassegna "Venerdì a Teatro" si conferma un presidio culturale coraggioso, vivo e necessario. Un appuntamento atteso, cresciuto grazie alla passione della Compagnia dei Teatranti, capace di creare comunità e parlare a un pubblico trasversale. E la risposta della città non si è fatta attendere: un folto pubblico ha riempito l'auditorium Monsignor Pichierri a San Magno per l'inaugurazione della VII edizione della rassegna nazionale, co-organizzata dalla Compagnia dei Teatranti e dal Comune di Trani, con il patrocinio dell'Unione Italiana Libero Teatro.
Un successo che riempie d'orgoglio i direttori artistici, Lella Mastrapasqua ed Enzo Matichecchia.
"Stasera con grande soddisfazione c'è praticamente un sold out," conferma Lella Mastrapasqua "Trani ci gratifica sempre in un modo che non ci aspettiamo, quindi vuol dire che lavoriamo bene." Una longevità, sottolinea Enzo Matichecchia, che dura da ben sedici anni se si conta anche la precedente rassegna "Scena in Comune": "Il segreto forse sta nella cosa più semplice: le proposte degli spettacoli. La gente li apprezza". E sul pubblico tranese, Matichecchia smentisce i luoghi comuni: "Qualcuno dice 'ma a Trani il pubblico non c'è, questa sera è venuta più gente dello scorso anno. Da noi la gente viene al teatro".
Sul cartellone 2025, Lella Mastrapasqua spiega: "La scelta di aprire con Eduardo e chiudere con Scarpetta, il papà di Eduardo, è per sottolineare l'importanza della tradizione nel teatro. Perché se è vero che il teatro moderno e contemporaneo è bello, va detto che questo affonda le sue radici nella tradizione stessa. La rassegna - continua la Mastrapasqua - non è solo repertorio classico, ci saranno commedie brillanti, uno spettacolo molto d'introspezione, che è 'Fuori dalla stanza', uno spettacolo molto intimistico che mette a nudo quelle che sono le nostre paure interiori".
"E' una programmazione eterogenea - sottolinea Enzo Matichecchia - che se pur patrocinata dalla UILT è aperti a tutti, tanto è vero che si sono compagnie che partecipano iscritte alla FITA, perché noi scegliamo il prodotto, non scegliamo la federazione. Chi pensa che ci siano paletti all'arte sbaglia di grosso".
Tornando allo spettacolo, il sipario si è alzato su "Le bugie con le gambe lunghe" di Eduardo De Filippo, nell'intensa interpretazione della Compagnia "Il Dialogo" di Camposano (NA). Scritta nel 1947, la commedia si è rivelata uno specchio implacabile, attuale e divertente dell'ipocrisia borghese. Sul palco ha preso forma la parabola di Libero Incoronato, l'uomo onesto che si dibatte nel reticolo delle convenzioni sociali, ostacolato nel suo amore per Graziella, donna dal passato complesso. Attorno a loro, un tessuto di menzogne, matrimoni combinati e sotterfugi ha intrecciato comicità e tensione. In questo mondo dove la verità è scomoda, è stata proprio la bugia più plateale a rivelarsi profondamente umana, l'unico mezzo per rivendicare il diritto di seguire il cuore.
La Compagnia "Il Dialogo", forte di un'esperienza cinquantennale, ha regalato uno spettacolo curato e vibrante, dimostrando come il teatro amatoriale possa raggiungere autentiche vette artistiche. A spiegare la scelta di questo testo, poco rappresentato ma attualissimo, è Salvatore Maccaro, portavoce della compagnia e interprete davvero alla grande del protagonista, Libero Incoronato. Una menzione particolare merita anche Giuseppe Trinchese, che ha caratterizzato molto bene il suo personaggio, Roberto Perretti, fidanzato di Costanza, sorella dello stesso Libero.
La decisione di rimettere in scena l'opera dopo 50 anni di storia non è casuale: "Mettendo a posto dei documenti della storia del nostro gruppo," ha rivelato Maccaro, "ho ritrovato una lettera autografa di Eduardo, datata giugno 1975, che ci autorizzava per iscritto a mettere in scena questo spettacolo su nostra richiesta. È stato il fatto che ci ha spinti a mettere in scena questo lavoro". Un testo che, parlando di ipocrisia e convenzioni, secondo Maccaro ha molto da dire ai giovani nell'epoca dei social media: "Per me è attualissima. Portare Eduardo in giro significa farlo conoscere, e molti giovani purtroppo ancora oggi non lo studiano a scuola. In questo caso specifico mettiamo in scena proprio l'ipocrisia delle persone che, pur di arrivare a un certo livello sociale, si inventano di tutti i colori".
Lo stesso Maccaro, interpretando Libero Incoronato, ha dato volto a un uomo "tormentato, paralizzato dal timore dello scandalo e del giudizio sociale". Un ruolo complesso, ma, paradossalmente, vicino all'oggi: "Non c'è nemmeno tanto bisogno di essere attori," ammette, "perché anche oggi viviamo in un mondo di celluloide, un mondo falso. Libero è un uomo semplice che si trova in balia di un guaio che non riesce a sbrogliare". La soluzione che il protagonista adotta è quella di "inventarsi un'enorme bugia", perché, come dice Eduardo nel testo, "se vuoi trovarti bene nella vita devi legare l'asino dove vuole il padrone". Il testo di Eduardo, pur così lontano nel tempo, ha risuonato come se fosse scritto oggi, parlando delle convenzioni soffocanti e dell'universale desiderio di libertà.
"Venerdì a Teatro" dimostra così di non essere solo una rassegna, ma un bene comune da custodire, un motore di cultura e identità per la città. I prossimi appuntamenti:
Un successo che riempie d'orgoglio i direttori artistici, Lella Mastrapasqua ed Enzo Matichecchia.
"Stasera con grande soddisfazione c'è praticamente un sold out," conferma Lella Mastrapasqua "Trani ci gratifica sempre in un modo che non ci aspettiamo, quindi vuol dire che lavoriamo bene." Una longevità, sottolinea Enzo Matichecchia, che dura da ben sedici anni se si conta anche la precedente rassegna "Scena in Comune": "Il segreto forse sta nella cosa più semplice: le proposte degli spettacoli. La gente li apprezza". E sul pubblico tranese, Matichecchia smentisce i luoghi comuni: "Qualcuno dice 'ma a Trani il pubblico non c'è, questa sera è venuta più gente dello scorso anno. Da noi la gente viene al teatro".
Sul cartellone 2025, Lella Mastrapasqua spiega: "La scelta di aprire con Eduardo e chiudere con Scarpetta, il papà di Eduardo, è per sottolineare l'importanza della tradizione nel teatro. Perché se è vero che il teatro moderno e contemporaneo è bello, va detto che questo affonda le sue radici nella tradizione stessa. La rassegna - continua la Mastrapasqua - non è solo repertorio classico, ci saranno commedie brillanti, uno spettacolo molto d'introspezione, che è 'Fuori dalla stanza', uno spettacolo molto intimistico che mette a nudo quelle che sono le nostre paure interiori".
"E' una programmazione eterogenea - sottolinea Enzo Matichecchia - che se pur patrocinata dalla UILT è aperti a tutti, tanto è vero che si sono compagnie che partecipano iscritte alla FITA, perché noi scegliamo il prodotto, non scegliamo la federazione. Chi pensa che ci siano paletti all'arte sbaglia di grosso".
Tornando allo spettacolo, il sipario si è alzato su "Le bugie con le gambe lunghe" di Eduardo De Filippo, nell'intensa interpretazione della Compagnia "Il Dialogo" di Camposano (NA). Scritta nel 1947, la commedia si è rivelata uno specchio implacabile, attuale e divertente dell'ipocrisia borghese. Sul palco ha preso forma la parabola di Libero Incoronato, l'uomo onesto che si dibatte nel reticolo delle convenzioni sociali, ostacolato nel suo amore per Graziella, donna dal passato complesso. Attorno a loro, un tessuto di menzogne, matrimoni combinati e sotterfugi ha intrecciato comicità e tensione. In questo mondo dove la verità è scomoda, è stata proprio la bugia più plateale a rivelarsi profondamente umana, l'unico mezzo per rivendicare il diritto di seguire il cuore.
La Compagnia "Il Dialogo", forte di un'esperienza cinquantennale, ha regalato uno spettacolo curato e vibrante, dimostrando come il teatro amatoriale possa raggiungere autentiche vette artistiche. A spiegare la scelta di questo testo, poco rappresentato ma attualissimo, è Salvatore Maccaro, portavoce della compagnia e interprete davvero alla grande del protagonista, Libero Incoronato. Una menzione particolare merita anche Giuseppe Trinchese, che ha caratterizzato molto bene il suo personaggio, Roberto Perretti, fidanzato di Costanza, sorella dello stesso Libero.
La decisione di rimettere in scena l'opera dopo 50 anni di storia non è casuale: "Mettendo a posto dei documenti della storia del nostro gruppo," ha rivelato Maccaro, "ho ritrovato una lettera autografa di Eduardo, datata giugno 1975, che ci autorizzava per iscritto a mettere in scena questo spettacolo su nostra richiesta. È stato il fatto che ci ha spinti a mettere in scena questo lavoro". Un testo che, parlando di ipocrisia e convenzioni, secondo Maccaro ha molto da dire ai giovani nell'epoca dei social media: "Per me è attualissima. Portare Eduardo in giro significa farlo conoscere, e molti giovani purtroppo ancora oggi non lo studiano a scuola. In questo caso specifico mettiamo in scena proprio l'ipocrisia delle persone che, pur di arrivare a un certo livello sociale, si inventano di tutti i colori".
Lo stesso Maccaro, interpretando Libero Incoronato, ha dato volto a un uomo "tormentato, paralizzato dal timore dello scandalo e del giudizio sociale". Un ruolo complesso, ma, paradossalmente, vicino all'oggi: "Non c'è nemmeno tanto bisogno di essere attori," ammette, "perché anche oggi viviamo in un mondo di celluloide, un mondo falso. Libero è un uomo semplice che si trova in balia di un guaio che non riesce a sbrogliare". La soluzione che il protagonista adotta è quella di "inventarsi un'enorme bugia", perché, come dice Eduardo nel testo, "se vuoi trovarti bene nella vita devi legare l'asino dove vuole il padrone". Il testo di Eduardo, pur così lontano nel tempo, ha risuonato come se fosse scritto oggi, parlando delle convenzioni soffocanti e dell'universale desiderio di libertà.
"Venerdì a Teatro" dimostra così di non essere solo una rassegna, ma un bene comune da custodire, un motore di cultura e identità per la città. I prossimi appuntamenti:
- Venerdì 7 novembre: "Tre papà e un bebè" di Antonio Grosso (Compagnia Quanta Brava Gente, Taranto)
- Venerdì 14 novembre: "Fuori dalla stanza" di Marco Balma (Compagnia Degli Evasi, Castelnuovo Magra SP)
- Venerdì 21 novembre: "Non mi dire te l'ho detto" di Paolo Caiazzo (Compagnia Artemanus, Monocalzati AV)
- Venerdì 5 dicembre: "Miseria e Nobiltà" di Eduardo Scarpetta, una rappresentazione a grande richiesta, la chiusura affidata ai padroni di casa, la Compagnia dei Teatranti