Trani, Consiglio in versione “Detox”: Bottaro mette l’ordine del giorno a dieta, Ferri gli ricorda l’esistenza del telefono
Bottaro taglia l’agenda senza avviso. L’opposizione saluta dopo il voto unanime su Palazzo Beltrani
lunedì 29 dicembre 2025
18.58
Dopo il flop prenatalizio, l'assise torna col numero legale ma senza argomenti: via 15 punti su 19 (rinviati all'anno nuovo). Scintille su Palazzo Beltrani tra "scatole vuote" e "contenuti": l'opposizione vota a favore e lasciando la maggioranza a parlarsi addosso. Era una tranquilla domenica post-natalizia, quella del 28 dicembre (o lunedì 29, il calendario post-panettone confonde tutti), quando a Palazzo di Città è accaduto il miracolo: il semaforo verde. Dopo la fumata nera del 22 dicembre per mancanza di numero legale, il Consiglio Comunale di Trani è riuscito nella titanica impresa di riunire 26 anime su 33. Applausi. Ma, come nei migliori regali riciclati, la sorpresa era dentro la scatola. Anzi, non c'era.
[YOUTUBE]
La dieta dimagrante del Sindaco. Amedeo Bottaro, forse appesantito dai bagordi delle feste, ha deciso di mettere a dieta anche l'ordine del giorno. Dei 19 punti previsti, ne sono sopravvissuti solo 4. Gli altri 15? Pouf. Spariti. Rinviati a gennaio, insieme ai buoni propositi e all'iscrizione in palestra. «Abbiamo deciso così d'accordo con i dirigenti e la maggioranza», ha spiegato il Primo Cittadino, con la serenità di chi ti cancella la cena quando sei già seduto al ristorante. A quel punto Andrea Ferri (Fratelli d'Italia), che evidentemente aveva passato le vacanze a studiare le carte invece di giocare a tombola, non l'ha presa benissimo. «Scusate, ma noi veniamo qui preparati e voi cancellate tutto? È una gestione personalistica!», ha tuonato. Ma il vero show è arrivato sulle scuse. Amedeo Bottaro, in un impeto di candore, ha provato la mossa del "non vi ho avvisato perché l'altra volta non c'eravate". Una logica inattaccabile: se non ti vedo in faccia, non esisti. Pronta la replica sarcastica di Ferri, che ha svelato al Sindaco una tecnologia rivoluzionaria del XX secolo: il telefono. «Sindaco, anche se non c'eravamo, esistono i mezzi di comunicazione. E comunque, mancavano pure due terzi della tua maggioranza!». Touché.
La guerra dei padri (di Palazzo Beltrani). L'unico motivo per cui il centrodestra si è palesato in aula, ha confessato Ferri, era per votare il Regolamento di Palazzo Beltrani. E qui è partito il valzer della paternità. Andrea Ferri: «È un gioiello voluto dal centrodestra!». Amedeo Bottaro: «Sì, ma quando sono arrivato io era chiuso! Voi avete fatto la scatola, noi ci abbiamo messo dentro la roba!». Insomma, Beltrani è come un figlio conteso: chi l'ha concepito e chi l'ha cresciuto. Alla fine, per non sbagliare, hanno votato tutti sì. Unanimità.
Il finale: toccata e fuga. Votato il punto su Beltrani, l'opposizione ha applicato la regola del "voto e saluto", lasciando l'aula per non partecipare alla discussione sui (pochi) punti rimasti, definiti "arbitrari". La seduta si è chiusa con un abbraccio collettivo sul primo punto e un arrivederci a gennaio per il Piano delle Opere Pubbliche. Morale della favola? A Trani, tra convocazioni deserte e ordini del giorno che si restringono come maglioni di lana in lavatrice, l'unica cosa certa è che la politica non va mai in vacanza. O forse sì, ma dimentica di avvisare.
[YOUTUBE]
La dieta dimagrante del Sindaco. Amedeo Bottaro, forse appesantito dai bagordi delle feste, ha deciso di mettere a dieta anche l'ordine del giorno. Dei 19 punti previsti, ne sono sopravvissuti solo 4. Gli altri 15? Pouf. Spariti. Rinviati a gennaio, insieme ai buoni propositi e all'iscrizione in palestra. «Abbiamo deciso così d'accordo con i dirigenti e la maggioranza», ha spiegato il Primo Cittadino, con la serenità di chi ti cancella la cena quando sei già seduto al ristorante. A quel punto Andrea Ferri (Fratelli d'Italia), che evidentemente aveva passato le vacanze a studiare le carte invece di giocare a tombola, non l'ha presa benissimo. «Scusate, ma noi veniamo qui preparati e voi cancellate tutto? È una gestione personalistica!», ha tuonato. Ma il vero show è arrivato sulle scuse. Amedeo Bottaro, in un impeto di candore, ha provato la mossa del "non vi ho avvisato perché l'altra volta non c'eravate". Una logica inattaccabile: se non ti vedo in faccia, non esisti. Pronta la replica sarcastica di Ferri, che ha svelato al Sindaco una tecnologia rivoluzionaria del XX secolo: il telefono. «Sindaco, anche se non c'eravamo, esistono i mezzi di comunicazione. E comunque, mancavano pure due terzi della tua maggioranza!». Touché.
La guerra dei padri (di Palazzo Beltrani). L'unico motivo per cui il centrodestra si è palesato in aula, ha confessato Ferri, era per votare il Regolamento di Palazzo Beltrani. E qui è partito il valzer della paternità. Andrea Ferri: «È un gioiello voluto dal centrodestra!». Amedeo Bottaro: «Sì, ma quando sono arrivato io era chiuso! Voi avete fatto la scatola, noi ci abbiamo messo dentro la roba!». Insomma, Beltrani è come un figlio conteso: chi l'ha concepito e chi l'ha cresciuto. Alla fine, per non sbagliare, hanno votato tutti sì. Unanimità.
Il finale: toccata e fuga. Votato il punto su Beltrani, l'opposizione ha applicato la regola del "voto e saluto", lasciando l'aula per non partecipare alla discussione sui (pochi) punti rimasti, definiti "arbitrari". La seduta si è chiusa con un abbraccio collettivo sul primo punto e un arrivederci a gennaio per il Piano delle Opere Pubbliche. Morale della favola? A Trani, tra convocazioni deserte e ordini del giorno che si restringono come maglioni di lana in lavatrice, l'unica cosa certa è che la politica non va mai in vacanza. O forse sì, ma dimentica di avvisare.