Trani, in piazza per una sanità che funzioni

Si è tenuto il comizio per l'ospedale

lunedì 9 luglio 2007
Cinque anni dopo è sempre la stessa storia. A Trani si torna in piazza per parlare dell'ospedale San Nicola Pellegrino: o meglio per parlare di ciò che resta dell'ospedale e di ciò che si può fare per rivendicare in sede regionale almeno il mantenimento degli standard attuali, «privilegio» che oggi non appartiene alla città di Trani, l'unica pugliese che si è vista dimezzare negli ultimi due mesi la metà dei posti letto assegnati in una pianta organica già al di sotto dei parametri minimi. Una situazione ai limiti del paradossale e della drammaticità, sintetizzata, nel comizio di piazza della Repubblica da un letto chiuso su se stesso adagiato ai piedi del palco.
Trani non ci sta e cerca di vincere la sfiducia che da sempre accompagna la sua storia con quella dell'ospedale. Sul palco sale il sindaco, Giuseppe Tarantini, e una piccola componente del costituito comitato di lotta per l'ospedale, ancora in attesa di darsi un'identità, una fisionomia. Ad ascoltare un uditorio tutto sommato numericamente discreto se si considera il periodo e lo scetticismo della gente nei confronti della sorte del San Nicola Pellegrino. Sarà questo il primo obiettivo del comitato, coordinare un movimento collettivo davvero pigro verso il suo ospedale.
Il primo a parlare è l'ex sindaco (e medico), Carlo Avantario, componente del direttivo del comitato. "Vogliamo aprire una pagina nuova del capitolo ospedale - dice - senza fare distinzioni politiche e perché consapevoli che la riforma sanitaria pugliese non si ispira a concetti di equità". Chiude invece il sindaco attuale, Giuseppe Tarantini, piuttosto preoccupato per il presente e il futuro. "Personalmente sono molto sfiduciato ma tutti, a partire dal sottoscritto, abbiamo il dovere di impegnarci per poter garantire ai nostri cittadini una sanità che funzioni".