Trani per i malati invisibili, urge riconoscimento nella Giornata Mondiale della Fibromialgia
La tranese Mia Lettini in prima linea per accendere i riflettori sulla battaglia per l'inserimento della patologia nei LEA
lunedì 12 maggio 2025
10.09
Oggi, 12 Maggio 2025, la Giornata Mondiale della Fibromialgia risuona con un grido di allarme da parte dell'Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF ODV): sei mesi di sciopero della fame a staffetta per ottenere il riconoscimento ufficiale della fibromialgia come malattia invalidante e la sua inclusione nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Una battaglia cruciale per circa 1.5-2 milioni di italiani, spesso invisibili agli occhi dello Stato.
Da oltre sei mesi, AISF ODV porta avanti una forma di protesta pacifica quanto incisiva, coinvolgendo quotidianamente una persona diversa sul territorio nazionale in un digiuno di 24 ore. Una catena di solidarietà e denuncia che mira a scuotere le istituzioni e ottenere risposte concrete per i pazienti affetti da questa patologia cronica, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, affaticamento cronico, disturbi del sonno e problemi cognitivi.
La Sig.ra Mia Lettini, di Trani, associata AISF e persona affetta da fibromialgia, ha partecipato attivamente a questa mobilitazione, aderendo lo scorso 7 marzo alla "staffetta digiuno" avviata per sensibilizzare e divulgare la conoscenza di questa patologia spesso definita "invisibile" a causa dell'assenza di alterazioni riscontrabili tramite esami di laboratorio o strumentali. La sua partecipazione è un simbolo della tenacia e della determinazione di chi convive quotidianamente con il dolore e la fatica, ma non si arrende nella richiesta di riconoscimento e supporto.
"Questa forma di protesta pacifica mira a ottenere risposte concrete dalle istituzioni, affinché i pazienti affetti da fibromialgia possano accedere a diagnosi precoci, cure appropriate e tutele adeguate, superando l'attuale condizione di invisibilità", ha dichiarato recentemente il prof. Piercarlo Sarzi Puttini, Presidente di AISF, dove a fargli eco ci sono state le parole della vice presidente Giusy Fabio che ha aggiunto: "Nonostante le promesse ricevute nei mesi passati, non c'è ancora alcuna certezza sull'inserimento della patologia nell'aggiornamento dei LEA, né tantomeno sull'inserimento nel decreto legge sulla reumatologia, su cui abbiamo espresso già nei mesi addietro le nostre perplessità, poiché rappresenterebbe comunque una risposta non soddisfacente né efficace".
La fibromialgia, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 1992, in Italia continua a lottare per un pieno riconoscimento legale e per l'inclusione tra le malattie tutelate dallo Stato. In questa battaglia per la dignità e l'accesso alle cure anche Trani si fa sentire, grazie alla tenacia della Sig.ra Mia Lettini.
In occasione della Giornata Mondiale odierna , promossa dall'Associazione Comitato Fibromialgici Uniti – Italia, molti monumenti in tutta Italia si illuminano di viola, ma Trani non c'è, colore simbolo della fibromialgia, per accendere i riflettori su questa condizione che colpisce prevalentemente le donne (con un rapporto di incidenza di circa 9:1 rispetto agli uomini) nella fascia d'età tra i 25 e i 55 anni.
Comprendere la fibromialgia è il primo passo verso un adeguato supporto. Sebbene la causa esatta non sia ancora nota, la ricerca scientifica ipotizza il coinvolgimento di diversi fattori (biochimici, genetici, neurochimici, ambientali, ormonali, psicologici) che amplificano la percezione del dolore a livello cerebrale.
La diagnosi, ad oggi, si basa principalmente sui sintomi riferiti dal paziente e sull'individuazione di specifiche aree algogene alla digitopressione (tender points), come stabilito dalle linee guida diagnostiche sviluppate negli ultimi dieci anni. È fondamentale sottolineare che il primo passo diagnostico va fatto sempre in sinergia con il medico curante, figura chiave per indirizzare il paziente verso gli specialisti competenti.
Per chi desidera approfondire la conoscenza della fibromialgia e sostenere la battaglia per il riconoscimento, è possibile consultare il sito nazionale dell' AISF dove sono disponibili informazioni dettagliate sulla patologia, sulle iniziative dell'associazione e sulle modalità di supporto.
La voce dei pazienti e delle loro famiglie, unita all'impegno di associazioni come AISF, è cruciale per superare l'invisibilità e garantire a chi soffre di fibromialgia il diritto a una vita dignitosa e a cure adeguate. Alla Sig.ra Mia Lettini ed a tutte le persone affette da questa rara patologia va tutto il nostro sostegno.
Da oltre sei mesi, AISF ODV porta avanti una forma di protesta pacifica quanto incisiva, coinvolgendo quotidianamente una persona diversa sul territorio nazionale in un digiuno di 24 ore. Una catena di solidarietà e denuncia che mira a scuotere le istituzioni e ottenere risposte concrete per i pazienti affetti da questa patologia cronica, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, affaticamento cronico, disturbi del sonno e problemi cognitivi.
La Sig.ra Mia Lettini, di Trani, associata AISF e persona affetta da fibromialgia, ha partecipato attivamente a questa mobilitazione, aderendo lo scorso 7 marzo alla "staffetta digiuno" avviata per sensibilizzare e divulgare la conoscenza di questa patologia spesso definita "invisibile" a causa dell'assenza di alterazioni riscontrabili tramite esami di laboratorio o strumentali. La sua partecipazione è un simbolo della tenacia e della determinazione di chi convive quotidianamente con il dolore e la fatica, ma non si arrende nella richiesta di riconoscimento e supporto.
"Questa forma di protesta pacifica mira a ottenere risposte concrete dalle istituzioni, affinché i pazienti affetti da fibromialgia possano accedere a diagnosi precoci, cure appropriate e tutele adeguate, superando l'attuale condizione di invisibilità", ha dichiarato recentemente il prof. Piercarlo Sarzi Puttini, Presidente di AISF, dove a fargli eco ci sono state le parole della vice presidente Giusy Fabio che ha aggiunto: "Nonostante le promesse ricevute nei mesi passati, non c'è ancora alcuna certezza sull'inserimento della patologia nell'aggiornamento dei LEA, né tantomeno sull'inserimento nel decreto legge sulla reumatologia, su cui abbiamo espresso già nei mesi addietro le nostre perplessità, poiché rappresenterebbe comunque una risposta non soddisfacente né efficace".
La fibromialgia, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 1992, in Italia continua a lottare per un pieno riconoscimento legale e per l'inclusione tra le malattie tutelate dallo Stato. In questa battaglia per la dignità e l'accesso alle cure anche Trani si fa sentire, grazie alla tenacia della Sig.ra Mia Lettini.
In occasione della Giornata Mondiale odierna , promossa dall'Associazione Comitato Fibromialgici Uniti – Italia, molti monumenti in tutta Italia si illuminano di viola, ma Trani non c'è, colore simbolo della fibromialgia, per accendere i riflettori su questa condizione che colpisce prevalentemente le donne (con un rapporto di incidenza di circa 9:1 rispetto agli uomini) nella fascia d'età tra i 25 e i 55 anni.
Comprendere la fibromialgia è il primo passo verso un adeguato supporto. Sebbene la causa esatta non sia ancora nota, la ricerca scientifica ipotizza il coinvolgimento di diversi fattori (biochimici, genetici, neurochimici, ambientali, ormonali, psicologici) che amplificano la percezione del dolore a livello cerebrale.
La diagnosi, ad oggi, si basa principalmente sui sintomi riferiti dal paziente e sull'individuazione di specifiche aree algogene alla digitopressione (tender points), come stabilito dalle linee guida diagnostiche sviluppate negli ultimi dieci anni. È fondamentale sottolineare che il primo passo diagnostico va fatto sempre in sinergia con il medico curante, figura chiave per indirizzare il paziente verso gli specialisti competenti.
Per chi desidera approfondire la conoscenza della fibromialgia e sostenere la battaglia per il riconoscimento, è possibile consultare il sito nazionale dell' AISF dove sono disponibili informazioni dettagliate sulla patologia, sulle iniziative dell'associazione e sulle modalità di supporto.
La voce dei pazienti e delle loro famiglie, unita all'impegno di associazioni come AISF, è cruciale per superare l'invisibilità e garantire a chi soffre di fibromialgia il diritto a una vita dignitosa e a cure adeguate. Alla Sig.ra Mia Lettini ed a tutte le persone affette da questa rara patologia va tutto il nostro sostegno.