Trani: polemica sulla "Casa Natale di Giovanni Bovio", destinata a Centro di Aggregazione Sociale
L'avv. Alessandro Moscatelli, storico della Città, accusa il Comune di aver ignorato la "vocazione storico culturale" dell'immobile, acquistato in origine per farne un Museo Civico
Il post denuncia un presunto mancato rispetto della vocazione storico-culturale dell'immobile, che fu acquistato con fondi pubblici (atto pubblico n.2919 09/07/1988) senza l'indicazione di una destinazione d'uso che tuttavia si evince dall'autorizzazione all'acquisto del Prefetto (n.1121/i) che concedeva il nulla osta in considerazione della destinazione dell'immobile per essere adibito a Museo Civico. La trasformazione in un centro di aggregazione socio-culturale fu decisa successivamente dall'Amministrazione che pur riqualificando l'immobile - così di evince dal post dell'Avvocato Moscatelli - ha sottratto uno spazio alla storia e alla memoria identitaria della città, sollevando seri interrogativi sulla trasparenza e la coerenza delle scelte politiche.
Il post social dell'avv. Alessandro Moscatelli: TRANI. ADDIO ALLA CASA NATALE DI GIOVANNI BOVIO.
Con gli amici del MOVIMENTO ART.97 mi ero fatto promotore di una iniziativa per tentare di salvare la Casa di Giovanni Bovio dal diventare il solito centro di aggregazione sociale in mano ai soliti noti scrivendo al Sovrintendente affinchè prendesse atto ed intervenisse in merito alla indiscutibile vocazione storico culturale dell'immobile in questione che era stato acquistato per diventarne un museo civico. L'esposto era stato inviato anche al Sindaco di Trani ed agli uffici della Regione Puglia competenti in relazione al bando cosiddetto "Luoghi Comuni". Avevo anche chiesto copia dell'atto di indirizzo politico con il quale il Sindaco di Trani aveva deciso di destinare la casa di Giovanni Bovio in coprogettazione per spazi di innovazione sociale. Il muro di gomma ha funzionato, nessuna risposta o spiegazione, i cittadini non meritano di essere considerati, il marchese del grillo prosegue indisturbato tra amministratori silenziosi e conniventi. E' di oggi il comunicato con cui si annuncia che si procederà comunque ad adibire questo presidio storico culturale a centro di aggregazione sociale. Nel bando veniva concessa l'intera palazzina ed, a mala pena, il solo piano terra è stato ristrutturato, chissenefrega va bene lo stesso! Le responsabilità di questa sciagurata amministrazione che sta sottraendo spazi alla cultura ed alla storia di questa città è evidente, se solo si va a vedere l'elenco dei beni comunali e si va a leggere quanto riportato in merito alla casa natale di Giovanni Bovio. L'immobile è stato acquistato in data 9 luglio 1988 dal privato in virtù delle deliberazioni di giunta 2250/1987 e 433/1988 dalle quali non si evince la destinazione d'uso (basta una visura catastale) mentre dall'autorizzazione del Prefetto all'acquisto n.1121 IL NULLA OSTA ALL'ACQUISTO E' STATO DATO IN CONSIDERAZIONE DELL'IMMOBILE A MUSEO CIVICO. L'esempio di cui sopra è il chiaro motivo per il quale la politica attuale non rappresenta in alcun modo i cittadini, trasforma le regole a piacimento e la gente ne rifugge non andando a votare. Tutti muti, mi raccomando servi sciocchi.