Truffe all'Inps, cinque richieste di rinvio a giudizio

A processo anche un avvocato di Trani. Udienza il 7 ottobre

sabato 19 luglio 2014 11.01
Cinque richieste di rinvio a giudizio a conclusione dell'inchiesta sui supposti falsi e truffe nei cosiddetti ricorsi per la rideterminazione del salario reale di numerosi braccianti agricoli del nord barese.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Michele Ruggiero ha chiesto al gup che siano processati cinque imputati: tre responsabili di patronati e due avvocati. Si tratta di Angelo Cosmai del patronato ENAPA di Bisceglie, Michele Valente del patronato INCA-CGIL di Bisceglie, Aurelio Mazzone del patronato E.N.A.S. di Corato nonché degli avvocati Gilberto Botta, tranese, ed Oscar Lojodice, barese.

A seconda dei casi il pm Ruggiero contesta i reati di falso, truffa (sia consumata che tentata) ed interruzione di pubblico servizio. L'udienza preliminare si svolgerà il 7 ottobre davanti al gup Angela Schiralli. Secondo l'accusa, i braccianti non avrebbero rilasciato le procure per i ricorsi. L'indagine dei Carabinieri puntò l'attenzione sugli onorari conseguiti dagli avvocati e sugli ulteriori ricorsi promossi per il risarcimento previsto dalla Legge Pinto per la lunga durata dei processi celebrati contro l'Inps. Nell'inchiesta fu coinvolta anche l'avvocato terlizzese Maria Luisa Tatoli per cui la Procura ha proceduto separatamente.